MANTOVA Si erano rivolti a chi, secondo loro, svolgeva quel tipo di lavoro in modo del tutto professionale. Ma anziché uno del settore, nello specifico uno “svuotacantine” specializzato, era capitato loro un millantatore che dopo aver ripulito, come richiesto, le rispettive soffitte e rimesse da oggetti ormai inutilizzati e cianfrusaglie varie, al posto di smaltire tali rifiuti domestici in modo regolare aveva pensato bene di abbandonarli lungo le sponde del Mincio. Sul banco degli imputati però, oltre a lui erano pure finiti per smaltimento illecito di rifiuti anche i due cittadini che gli avevano commissionato l’intervento. Nello specifico i fatti risalivano al gennaio del 2021 quando, un uomo e una donna di Cavriana, avevano ingaggiato tramite piattaforma online il sedicente professionista, giunto sul posto con tanto di furgone griffato con nome e logo della ditta individuale. Ma qualche ora dopo, a lavoro concluso, erano stati avvisati dalla Polizia locale circa il rinvenimento di sacchi di spazzatura, riconducibili a loro, abbandonati a Goito. I due, in totale buonafede e ignari di quanto messo in atto dal finto “svuotacantine”, avevano quindi spiegato la situazione asserendo che lo stesso si sarebbe ripresentato anche il giorno dopo per concludere il lavoro. Così, su indicazione delle stesse forze dell’ordine, avevano provveduto l’indomani a inserire in uno dei sacchi neri utilizzati per il secondo carico di merce un segnale gps, con cui poi il soggetto era stato incastrato. Sulla scorta di tali elementi, a fronte di patteggiamento del vero responsabile, entrambi gli altri due sono stati mandati assolti.