Lourdes accoglie la delegazione mantovana del vescovo Busca

MANTOVA –  I pellegrini mantovani che, dopo quasi due anni di fermo dei viaggi religiosi, a causa della pandemia, sono stati a Lourdes ieri e hanno trovato con gioia e meraviglia, un luogo sacro molto cambiato rispetto a come si era abituati a vederlo fino a non molto tempo fa. Fra le innovazioni la più apprezzata è stata senza dubbio quella legata al nuovo percorso dell’acqua di Lourdes; le sorgenti adesso sono più “intime”, più riservate, come esige il luogo dove compiere il gesto di bagnarsi. Per bere o attingere l’acqua ora vi sono apposite fontane, spostate da dove si trovavano prima.
Vicino alla Grotta e alle piscine, è stato realizzato un muro di pietra lungo 25 metri con incastonate 18 nuove fontanelle; muro che affianca i pellegrini, accompagnandoli lungo il percorso segnato dall’acqua scaturita dove Bernadette aveva scavato.
I pellegrini mantovani, 130 per un solo giorno, e 30 per quello di tre giorni con rientro lunedi notte, hanno partecipato alla visita dei luoghi di Bernadette e partecipato alla messa presieduta del vescovo Marco Busca assieme ai sacerdoti don Enrico Castiglioni, don Antonio Frigo, don Riccardo Gobbi, don Maicol Cottica, don Matteo Sisti, don Enea Grassi, don Francesco Freddi e don Luigi Milani.
Il gruppo mantovano ha partecipato anche alla Via Crucis e alla tradizionale processione eucaristica nella basilica sotterranea di Lourdes. Dopo la processione silenziosa alla Grotta, guidata dal vescovo Busca, i 120 pellegrini mantovani del viaggio sono rientrati all’aeroporto di Verona e con due pullman a Mantova.
Il pellegrinaggio organizzato, come avviene già da diversi anni dalla Sant’Anselmo Viaggi ha seguito ad ogni minimo particolare dell’evento, tutti i pellegrini erano muniti di green pass valido sia in aeroporto che in albergo, e mascherine obbligatorie per tutto il tempo del viaggio stesso. Per una ulteriore sicurezza, per tutta la durata del volo e del soggiorno, il gruppo erano accompagnato da un medico.