Ludopatia ed usura: sale il numero dei casi e Mantova è già a metà classifica

GIOCO D'AZZARDO

MANTOVA Quarantesimo posto. Come al solito siamo a metà classifica, ma comunque fin troppo avanti. Secondo i dati di una ricerca condotta dal sociologo Maurizio Fiasco in collaborazione con la Consulta Nazionale Antiusura, la nostro provincia è alla 40esima posizione per quello che viene definito come sovraindebitamento da chi certi fenomeni li studia. Si può chiamarlo anche “indebitamento patologico”, ma di fatto non cambia la sostanza della questione, ovvero che in Italia il numero delle famiglie in questa condizione opprimente è in aumento: in dieci anni c’è stata una crescita del 53,5%. Le famiglie con indebitamento patologico erano 1.276.642 nel 2006 e sono diventate 1.959.433 nel 2016. Un trend impressionante che parte da lontano: all’inizio del millennio, infatti, i nuclei familiari che si dibattevano in questo tipo di difficoltà erano al massimo 200 mila. E qualcosa di analogo è accaduto anche nel mondo delle imprese medie e piccole. E su questo scenario pesa significativamente anche il gioco d’azzardo, che soltanto nel 2018 si calcola abbia mosso 107,3 miliardi di euro, con un incremento del 5,6 per cento rispetto all’anno precedente. Dal punto di vista geografico, le situazioni possono essere molto diverse, a seconda delle difficoltà di accesso al credito, della capillarità e solidità delle reti di protezione pubbliche e del terzo settore e – variabile tutt’altro che secondaria – della presenza criminale. In base agli indicatori, risultano meno esposte all’usura 9 province del nord-est, 11 del nord-ovest, 6 del centro-nord e Roma. Ma il problema riguarda anche il Nord. Se Milano occupa il penultimo posto tra le provincie italiane, seguita solo da Bolzano, Lecco è invece al 7°, Varese al 12°, Brescia al 14°, Monza al 16°, Bergamo 17°, Lodi al 24°, Pavia al 33°, Como al 36°, e appunto Mantova al 40° posto. Il boom del gioco d’azzardo, certo, con tutte le conseguenze che può portare la ludopatia, ma c’è da fare i conti anche con l’onda lunga di una crisi economica che nel corso dell’ultimo decennio ha lasciato ferite profonde nel tessuto socio-economico mantovano. La ristretta politica creditizia del sistema bancario, spiegano gli esperti del settore, non ha fatto altro che incrementare il tasso di insolvibilità del sistema imprese creando nel contempo degli spazi in cui la criminalità organizzata si è infilata offrendo soldi facili agli imprenditori in difficoltà. L’usura è una modalità tipica per il crimine organizzato per impadronirsi di imprese anche di dimensioni rilevanti.