Maltrattamenti: assolto il primario dell’oncologia di Mantova Cantore

tribunale di mantova

MANTOVA –  Assolto perché il fatto non sussiste dalle accuse di maltrattamenti e abuso d’ufficio come aveva richiesto al termine della propria requisitoria la stessa pubblica accusa. Questa la sentenza emessa ieri dai giudici del collegio del tribunale di Mantova nei confronti del primario del reparto di Oncologia dell’ospedale Carlo Poma, Maurizio Cantore, accusato di avere “mobbizzato” due colleghe oncologhe, Francesca Adami e Maria Beatrice Pisanelli, che si sono costituite parte civile con gli avvocati  Lorenzo e  Matteo Picotti. Stando ai capi d’imputazione Cantore sarebbe stato responsabile di presunte condotte vessatorie e discriminatorie perpetrate nei confronti delle due dottoresse che a fine 2015 avevano presentato un esposto alla procura dal quale era nata un’indagine per la quale però i Pm Silvia Bertuzzi e Carmela Sabatelli avevano già chiesto a suo tempo il non luogo a procedere. Richiesta respinta e rinvio a giudizio non hanno fatto cambiare idea ai magistrati che ieri in aula hanno ribadito questa linea chiedendo per il primario l’assoluzione perché il fatto non sussiste, con l’appoggio degli avvocati  Paolo Deantoni e  Luigi Stortoni. A nulla è valso il tentativo in extremis degli avvocati di parte civile di fare inserire tra gli atti del processo delle intercettazioni che proverebbero il clima di forte tensione se non ostilità tra le due dottoresse e il primario. Dopo una breve camera di consiglio il presidente del collegio giudicante Arianna Busato  ha respinto la richiesta. Le due dottoresse in un primo tempo erano state allontanate dal reparto e quindi reintegrate grazie al ricorso presentato al giudice del lavoro, in quanto in disaccordo col primario circa il tipo di terapie adottate su parte dei pazienti. Una volta ritornate in reparto però le due medici sarebbero state demansionate. L’accusa di maltrattamenti si fonderebbe sulle reiterate ingiurie lanciate dal primario alle due dottoresse. Le motivazioni saranno depositate tra 60 giorni; le parti civili hanno già annunciato che ricorreranno in appello.