Mantova-Garda: invito Beduschi a ritrovarci

Mattia Palazzi
Mattia Palazzi

MANTOVA È una doccia fredda quella che è toccata ieri agli enti mantovani con le dichiarazioni dell’assessore regionale all’agricoltura Alessandro Beduschi, parsa da subito come una sorta di pietra tombale sul progetto di navigabilità del Mincio sino al Garda. Un progetto di cui si parla da vent’anni, ma che parrebbe darsi come insostenibile, nonostante l’opportunità di poter utilizzare 200 milioni del Pnrr per dare corpo al vecchio sogno.
Primo fra tutti a contrariarsene è il sindaco Mattia Palazzi, che sulla navigabilità da porto Catena al Garda si è speso anche in campagna elettorale. «Invito Beduschi a incontrarci assieme alla Provincia e alla Regione, e quindi anche con gli altri soggetti. Non si può buttare via il lavoro fatto» è il punto fermo del sindaco.
Del resto la rinaturazione del Mincio attraverso progetti turistici “green” rientra negli obiettivi europei. «I progetti si possono sempre modificare, e lo si può fare d’intesa con le associazioni agricole e i Consorzi di bonifica che si sono dimostrati molto critici. L’importante è non accantonare questo impegno su un progetto europeo, data anche la gran quantità di turisti, soprattutto stranieri, che arrivano al Garda. Qui è stato fatto un lavoro molto importante – prosegue il primo cittadino – finalizzato a trovare un’idea di sviluppo e di rinaturazione del fiume. Buttarlo via sarebbe ingiusto, specie in assenza di un progetto organico alternativo. Non lo dico per fare polemica, ma al contrario per invitare a capire qualsiasi preoccupazione e superarla. Questa è tanta roba, come suol dirsi – conclude Palazzi –, e confido che unendo gli sforzi di tre Regioni, la Lombardia, il Veneto e il Trentino, si possa arrivare a trovare una soluzione.
A “impantanare” il progetto fluvio-turistico, oltre alle opposizioni degli agricoltori, è intervenuto soprattutto il fatto che gli spostamenti in motonave da Catena al Garda si traducono temporalmente in 6 ore, senza arrivare nemmeno al lago, dato che lo stesso Comune di Peschiera non concede gli accessi per “motivi tecnici”, ad oggi non superati.