Metalmeccanici: la pandemia ha “salvato” il Mantovano

MANTOVA Gli effetti del Covid sulla crisi metalmeccanica in Lombardia come riporta il rapporto semestrale della Fim Lombardia ad opera dell’Osservatorio sindacale sulle crisi nel settore metalmeccanico della regione. In totale sono state 18.673 le aziende coinvolte e 382.885 i lavoratori interessati. Le aree lombarde maggiormente coinvolte nel semestre sono quelli di Bergamo (23,88%), Brescia (17,62%), Monza Brianza (15,36%) e Milano (13,36%), mentre Mantova ha relativamente contenuto i danni nella misura del 2,26 percentuale, su un totale di 8.636 lavoratori, e per 334 aziende complessive.
La pandemia, secondo il sindacato, «ha mutato in modo inimmaginabile i numeri e gli scenari dell’andamento del settore». Aumenta il numero delle imprese coinvolte dalla cassa integrazione ordinaria (14.468 aziende contro le 359 del semestre precedente) e aumenta il numero di lavoratori coinvolti (339.248 contro i 15.343 del semestre precedente).
Aumenta anche il numero delle imprese che hanno fatto ricorso alla cassa straordinaria intendendo, in questo caso, unicamente, la cassa integrazione in deroga, utilizzata da 4.195 aziende (24 nel semestre precedente) per un totale di 43.531 lavoratori coinvolti (1.762 nel semestre precedente).
La mobilità, anche e soprattutto per il divieto ai licenziamenti imposto per decreto, resta praticamente costante per quel che riguarda il numero di aziende interessate, ovvero 10 (9 aziende nel semestre precedente) fissando a 106 il numero complessivo di lavoratori coinvolti.