Neonatologia al top e Poma all’avanguardia

MANTOVA

Un impegno durato cinque anni. Tanto ci è voluto per arrivare al taglio inaugurale del nastro della nuova neonatologia e terapia intensiva neonatale del Carlo Poma. Sei posti per i giovani pazienti oltre a sedici di patologia neonatale e due isolamenti per bambini critici che possono arrivare anche da fuori. Un reparto che, a pieno organico, dovrebbe occupare dieci medici oltre al primario e una quarantina di infermieri.

“È l’ultimo tassello della ristrutturazione del polo chirurgico”, ha dichiarato Raffaello Stradoni, direttore generale dell’Asst di Mantova, “adesso siamo in grado di offrire un’accoglienza alberghiera”.

L’inaugurazione è avvenuta a poche ore dalla Giornata mondiale dei neonati prematuri. “Abbiamo avuto un periodo estivo intenso con un aumento dell’attività con un maggior numero di prematuri e più parti”, ha detto il primario del reparto, Valeria Angela Fasolato, “abbiamo tecnologie simili ai centri universitari ma la nostra equipe lavora con il cuore”. I lavori, con un costo di circa un milione e 400mila euro, hanno riguardato l’adeguamento impiantistico, antincendio e tecnologico, inclusa la creazione di lucernari per fornire agli ambienti luce naturale per assicurare i ritmi veglia-sonno al personale e alle mamme dei piccoli degenti. “È un momento importante per la sicurezza del parto e dei primi momenti di vita”, ha affermato Giulio Gallera, assessore al welfare della Regione Lombardia, “pochi giorni fa abbiamo definito degli hub per la regione, una rete lombarda di cui Mantova è uno dei principali punti di riferimento. Occorre spostare l’attenzione dagli ospedali ai territori. Questa fotografia servirà a capire come e dove allocare risorse”.