Ok della prefettura a nuove telecamere: 37 solo al Parco Te

MANTOVa Poco meno di una sessantina di nuove telecamere in città. Il via libera, all’installazione di ulteriori impianti di videosorveglianza, è arrivato dalla prefettura nel corso dell’ultima riunione del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica. Nello specifico il prefetto Gerlando Iorio ha valutato positivamente i nuovi progetti elaborati e sottoposti al Comitato dal Comune di Mantova, che vanno a implementare e ad estendere la già ampia rete di telecamere presente nel capoluogo. Tali progetti in alcuni casi investono aree prive di tale tecnologia, in altri, come per l’impianto di Parco Te, costituiscono un corollario della riqualificazione dell’intera area oppure, in altri ancora, sono finalizzati e collegati alla prevenzione di abusi specifici quali il littering, ovvero l’abbandono di rifiuti. In particolare, le zone interessate dai menzionati progetti sono quelle di Parco Te (37 telecamere che entreranno in funzione con l’inaugurazione dell’area verde), del quartiere Castelletto Borgo (dove è prevista anche una camera per la lettura delle targhe), delle Pescherie (8 telecamere tra ottobre e novembre), di Lunetta, di Campo Canoa nonché diverse cco isole cittadine. Nel corso della riunione inoltre, è stato altresì analizzato e approvato il nuovo progetto per il contrasto alle truffe, in particolare a danno degli anziani, presentato dal Comune di Mantova, per cui il Ministero dell’Interno ha recentemente approvato il relativo finanziamento per un totale complessivo di circa 16mila euro, a valere sulle risorse del Fondo Unico di Giustizia per l’annualità 2023. Il progetto, sviluppato in continuità con quello finanziato lo scorso anno, nasce proprio dall’esigenza di approntare un significativo rafforzamento delle misure di tutela per quelle fasce della popolazione più esposte a fenomeni di raggiro, prevedendo azioni mirate di informazione sulla stampa, sui mezzi di informazione locale e sui mezzi del trasporto pubblico, cui si uniscono momenti di formazione aperti alla popolazione, con l’obiettivo di agevolare gli anziani a riconoscere le situazioni di potenziale pericolo e soprattutto ad essere incoraggiati a chiamare le forze di polizia prima di aprire la porta di casa ad estranei, anche se dovessero presentarsi in divisa. Proprio per la complementarietà rispetto alle numerose iniziative e attività svolte sul tema dalle forze di polizia, il prefetto ha evidenziato l’importanza di azioni sinergiche su obiettivi specifici, quali, appunto, quelle del progetto oggetto di trattazione.