Processo ex Bustaffa, chieste 3 condanne

MANTOVA Tre richieste di condanna da 2 anni e 4 mesi ciascuna, oltre a 30mila euro di multa, per quanto attiene il capo d’accusa della frode in commercio e una da 2 anni e 4mila euro di multa circa la sola ipotesi della truffa. Questo quanto avanzato ieri, all’esito della propria requisitoria dal pubblico ministero Silvia Bertuzzi nei confronti di tre imputati, su un totale di dieci, del processo instaurato a carico degli ex vertici societari della “Bustaffa Emilio & figli spa”. Si tratta rispettivamente di Federica Freddi, all’epoca legale rappresentante e presidente del consiglio di amministrazione dell’azienda, Massimo Franzoni, ex direttore generale e Dante Spagnoli, anch’egli in qualità di direttore generale nonché responsabile del reparto confezionamento latticini. Quest’ultimo ritenuto responsabile dal magistrato inquirente di entrambe le contestazioni per una pena totale chiesta di 4 anni e 4 mesi. Per le restanti fattispecie di reato e gli altri sette imputati è stata invece richiesta l’assoluzione. Tra i coinvolti a vario titolo dirigenti dell’azienda di Bagnolo San Vito (ora ceduta ad altro gruppo industriale estraneo alla vicenda), alcuni dei quali con cariche apicali anche alla Colori Freddi San Giorgio, liberi professionisti e consulenti esterni. Parti civili costituite il Parco del Mincio, il Comune di Bagnolo San Vito nonché la stessa società Bustaffa. Tre i filoni d’indagine principali, scaturiti nel 2018 dagli accertamenti dei carabinieri del Nucleo investigativo di Mantova: frode alimentare e prodotti industriali con segni mendaci in relazione a prodotti lattiero caseari e reati di materia ambientale, poi confluiti nel filone della corruzione. In particolare al centro di tale vicenda vi sarebbe una questione afferente un depuratore dello stabilimento Bustaffa a fronte di casi di inquinamento segnalati nell’attiguo canale Gherardo. C’è poi il capitolo dei delitti contro la pubblica amministrazione tra cui il traffico di influenze illecite. Nello specifico a porre l’attenzione degli inquirenti sulla Bustaffa, era stato un esposto per truffa sui quantitativi di latte registrati, presentato nel giugno del 2018 dal responsabile societario del controllo qualità. Sentenza prevista il 15 maggio.