MANTOVA Dopo già un primo periodo di interventi mirati ecco una nuova stretta in materia di sicurezza e ordine pubblico, in special modo per quanto concerne la prevenzione di reati predatori e atti violenti perpetrati all’interno di supermercati ed esercizi pubblici cittadini. Ad annunciarlo l’amministrazione comunale sulla scorta anche del grave episodio occorso l’altro ieri, quando un cittadino straniero, irregolare e con vari precedenti alle spalle, ha seminato il panico in centro storico armato di coltello.
L’appello ad incrementare i controlli in tal senso, lanciato lo scorso mese di luglio al prefetto dalle rappresentanze sindacali della grande distribuzione, era stato quindi raccolto dal sindaco Mattia Palazzi, che a sua volta aveva inoltrato l’istanza al comandante della Polizia locale di Mantova, Paolo Perantoni, al fine di tutelare commercianti, addetti alla sicurezza dei negozi nonché i clienti, mettendo in atto ogni iniziativa utile al fine di contrastare dette attività illecite. Celere e pronta è stata così la risposta da parte degli uomini del comando di viale Fiume. Grazie alla capillare conoscenza del territorio e all’attività info-investigativa messa in atto dagli agenti del Gruppo operativo, i risultati non si sono fatti attendere con bilancio, finora, di cinque denunciati e un arrestato. Segnatamente a luglio due agenti in servizio di pattugliamento a piedi, notavano due giovani uscire frettolosamente dalla Coop di piazza Martiri di Belfiore. Nello stesso istante in cui i soggetti venivano bloccati, usciva la responsabile del market che riferiva di come i due avessero appena rubato alcuni prodotti, facendo suonare l’allarme antitaccheggio. Dopo una rapida ricognizione, entrambi venivano trovati in possesso di generi alimentari – quantificati in poche decine di euro – restituiti alla responsabile del punto vendita. Dopo la denuncia formalizzata dalla Coop, gli agenti del Gruppo operativo hanno potuto visionare le immagini delle telecamere interne al punto vendita di piazza Martiri accorgendosi così che una delle due persone fermate e identificate per il furto, in un altro episodio, sempre nello stesso negozio, aveva spruzzato dello spray urticante, causando irritazioni ad alcuni clienti e costringendo il personale del supermercato ad aprire le porte secondarie, per arieggiare i locali: un escamotage per consentire a un complice (diverso da quello fermato a piedi in piazza Martiri) di rubare in tutta tranquillità. Nei giorni successivi, alla prima querela se ne è quindi aggiunta un’altra, questa volta per un furto perpetrato nel supermercato Coop di viale Risorgimento.
Anche in questo caso, a fronte dell’analisi del sistema di videosorveglianza interna, gli agenti di viale Fiume riuscivano quindi a risalire agli autori che guarda caso, erano due dei tre che avevano rubato prodotti alimentari alla Coop di piazza Martiri di Belfiore. Gli agenti del Gruppo operativo si rimettevano quindi alla ricerca dei tre nordafricani, tutti tunisini: due senza fissa dimora (un 26enne e un 20enne) e uno residente in città (un 19enne). Due venivano rintracciati a Mantova, e portati negli uffici di viale Fiume, mentre il terzo veniva rintracciato dal personale della Questura di Genova (attraverso la banca dati in uso alla forze di polizie). Dovranno rispondere di furto aggravato.
L’8 agosto invece un nuovo episodio: in questo caso un 23enne camerunense aveva cercato di rubare generi alimentari al Carrefour di piazza Cavallotti. Fermato da una guardia giurata, l’aveva colpita con un pugno nel tentativo di fuggire. La reazione degli agenti della Polizia locale, già presenti in zona, era stata immediata: il giovane era quindi finito in manette per tentata rapina e il giudice aveva convalidato la custodia cautelare in carcere.
Sempre lo steso giorno, un’altra operazione aveva riguardato una coppia – un 36enne romeno e una 56enne italiana – che all’Esselunga di piazzale Mondadori aveva usato il sistema “presto spesa” per sottrarre merce in modo selettivo: una parte pagata, per 75 euro, un’altra nascosta in una seconda borsa, per un valore invece di oltre 190 euro, tra cui costose bottiglie di Franciacorta. La coppia veniva quindi fermata grazie alla collaborazione tra l’addetto alla sicurezza e gli agenti in presidio fisso all’esterno del supermercato. Anche in questo caso è scattata la denuncia per furto aggravato.
L’assessore Rebecchi: processi rapidi e certezza della pena
«Certi comportamenti – dichiara l’assessore Iacopo Rebecchi – non possono essere tollerati. Chi ruba, aggredisce o pensa di poter agire impunemente non colpisce solo il commerciante o l’addetto alla sicurezza, ma mina la convivenza civile e la sicurezza di tutta la comunità. È una ferita per i cittadini onesti e per chi lavora duramente ogni giorno. Per questo abbiamo deciso di intensificare ulteriormente il controllo del territorio e la presenza costante della Polizia Locale nelle aree più esposte, con azioni mirate e tempestive. 
Il nostro obiettivo è chiaro: tutelare chi rispetta le regole, chi vive e lavora nella nostra città, chi contribuisce ogni giorno al benessere e alla sicurezza collettiva. Ringrazio il comando della Polizia Locale e il Gruppo Operativo per il lavoro puntuale ed efficace svolto, e confermo la volontà dell’amministrazione di proseguire con determinazione su questa linea, in piena collaborazione con tutte le forze dell’ordine. Confidiamo ora che le persone identificate e denunciate vengano processate in tempi rapidi e che i cittadini possano assistere a quella che è la base di ogni sistema di giustizia credibile: la certezza della pena».
Rossi (Mantova Ideale): è ora di smettere di minimizzare
Quando lo scorso febbraio un cittadino algerino accoltellò sei persone (una morì, le altre riportarono ferite gravi) durante una manifestazione a Mulhouse, in Francia, al grido di “Allah Akbar”, nessuno poteva immaginare che la cosa potesse replicarsi anche a Mantova. Ed è solo grazie all’intervento dei carabinieri, supportati da quel taser che qualche benpensante vorrebbe addirittura levare dalle loro mani, se il pomeriggio di ordinaria follia non si è tramutato in tragedia.
Anche in questo caso parliamo di un pregiudicato e irregolare, perché il tunisino 33enne che si è messo a minacciare chiunque gli capitasse a tiro era ben noto ai tribunali nostrani. Molti cittadini, comprensibilmente esasperati da queste orde di malviventi che quotidianamente mettono in pericolo l’incolumità altrui, si sono scatenati sui social puntando il dito contro la magistratura e il buonismo di facciata di una sinistra che tende spesso a giustificare anche chi si macchia dei reati più beceri. E la questione ha subito infiammato il dibattito politico, già rovente anche prima del fattaccio dell’altro giorno. «E’ assordante il silenzio della nostra giunta, anche se nelle varie sedute comunali aveva già ampiamente palesato le proprie posizioni lassiste. Ora che in nodi vengono al pettine, forse preferiscono tacere perché le elezioni incombono, e quindi meglio non disturbare quelle frange dell’estrema sinistra e dello stesso Pd che caldeggiavano l’accoglienza indiscriminata e vorrebbero le nostre forze dell’ordine inermi e disarmate – osserva Stefano Rossi (Mantova Ideale) -. Nel folle bailamme dell’ideologia dei sinistri, bene ha fatto il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi a ribadire che il taser è ormai uno strumento irrinunciabile. Sarebbe cosa buona che anche la giunta si allineasse con posizioni di buon senso atte a tutelare i cittadini da folli e balordi che ormai si sentono in diritto di fare qualsiasi cosa nella nostra città, anche minacciare coltelli commercianti, commesse e passanti. Se invece persistessero nel minimizzare l’emergenza sicurezza, allora aspettiamoci, come già sta avvenendo in altre città italiane, che si formino ronde private contro i delinquenti, il più delle volte stranieri che non hanno alcuna intenzione di integrarsi. E in quel caso vorrà dire aver raggiunto il punto di non ritorno».






































