Raddoppio Mantova-Piadena: tre proponenti vanno in gara

MANTOVA Dopo il grande riserbo di ieri, qualcosa di ufficiale trapela: la commissaria governativa al raddoppio ferroviario della Mantova-Piadena, primo tratto dell’asse che arriverà in seguito a Codogno, trasmette ai sindaci dei territori interessati la propria soddisfazione per la gara scaduta alla mezzanotte di lunedì.
Sono tre le offerte pervenute al fine di realizzare l’imponente opera, per la quale sono già disponibili in cassa circa 620 milioni di euro, fra i soldi messi a disposizione dallo Stato e quelli stanziati dalla comunità europea.
Adesso occorrerà espletare i passaggi di rito, che partono dalla formazione dell’apposita commissione deputata a vagliare le 3 offerte. All’apertura delle buste, seguirà l’istruttoria di prassi per verificare lo stato economico-finanziario e la regolarità fiscale dei tre proponenti (molto probabilmente si tratterà di raggruppamenti di impresa) e finalmente verrà scelta l’offerta più congrua. Agli eventuali esclusi saranno comunque concessi i due mesi di tempo previsti dalla legge per inoltrare ricorsi.
Ciò che conta comunque, e che motiva la soddisfazione della commissaria Chiara De Gregorio, è il dato che le offerte ci sono state, e che da adesso in poi la strada per il compimento del raddoppio ferroviario Mantova-Piadena può ragionevolmente dirsi in discesa. Con esso, va per conto suo anche il fatto che il secondo segmento Piadena-Codogno, attualmente non finanziato, troverà un argomento pesante in più per arrivare a progettazione e a gara, dopo avere ovviamente mosso le scontate leve finanziarie dello Stato per reperire le risorse, e completare un’opera infrastrutturale attesa da decenni.
Ottimismo arriva anche dai vertici della Provincia e dai Comuni virgiliani sull’asse. Prudenza invece, arriva da Giuseppe Torchio, sindaco di Bozzolo, che constata irrisolto il nodo progettuale del bypass bozzolese. «Qualcosa si muove, anche se manca il progetto approvato del bypass ferroviario e dell’accesso alla stazione». Il sindaco allude alle contestazioni lamentate dagli organismi ministeriali di tutela circa le strade storiche e le dovute delocalizzazioni di alcuni manufatti storici, fra cui il monumento a Garibaldi. «Difficoltà – precisa – che si aggiunge a quella dell’autostrada Cremona-Mantova che, nonostante le recenti affermazioni del presidente della Regione Fontana (“s’ha da fare”) e dell’europarlamentare Salini (“esiste un imprenditore privato”), manca della stessa progettazione nel tratto Piadena-Bozzolo-Marcaria, a suo tempo riferita ad Autocisa quale raccordo al TiBre… E i miei concittadini sovente mi chiedono come io faccia ad essere sereno», conclude l’onorevole Torchio.