Raid notturno degli Skin veneti davanti alle sedi di Cgil e Cisl

MANTOVA Nuovo blitz in notturna a Mantova da parte dei militanti del Fronte Veneto Skinhead che questa volta hanno affisso un paio di striscioni e un volantino davanti alla sede della Cgil in via Altobelli e della Cisl in via Torelli. Identico il testo dei due striscioni: Ieri sindacalismo di trincea oggi priviliegi senza idea F. Corridoni presente”. Caso mai qualcuno non avesse capito il senso del messaggio, questo viene spiegato in un volantino lasciato dagli stessi militanti del Fronte Veneto Skinhead che rivendicano il gesto “nel 104° anniversario del sacrificio supremo di Filippo Corridoni”. Gli agenti della Digos della questura di Mantova sono intervenuti sequestrando striscioni e volantini e dando il via alle indagini del caso. Al vaglio eventuali riprese delle telecamere di sicurezza in zona. Daniele Soffiati, segretario generale Cgil Mantova, e  Dino Perboni, segretario generale Cisl Asse del Po, con un comunicato congiunto hanno respinto “questo vile attacco alle sedi delle nostre libere associazioni di lavoratori, le quali fin dal loro fondamento hanno posto con coraggio e dedizione la loro azione non al servizio della politica, ma nell’esclusivo interesse delle lavoratrici e dei lavoratori, per la libertà della persona e per la giustizia sociale”. Solidarietà dalla Uil; in una nota Paolo Soncini si dichiara “colpito da questo nuovo e vigliacco attacco notturno alle sedi sindacali di Mantova. Diamo la nostra massima solidarietà ai sindacati colpiti”. «È la terza volta che succede da noi» commenta Soffiati al riguardo. Dunque “a volte ritornano”. «Un altro episodio del genere era capitato ìl scorso anno davanti alla nostra sede – precisa Soffiati -, mentre un primo striscione era stato affisso tre-quattro anni fa», aggiunge quasi non dando importanza più di tanto all’accaduto. Decisamente diverso il tono dal punto di vista politico, dove i sindacati vengono attaccati “ferocemente” dal “portavoce” dell’associazione di estrema destra, che li accusa di non essere altro che una “poltrona comoda”, “trampolino di lancio verso la politica” invece di essere dalla parte “a favore ”delle masse lavoratrici, sempre più distanti da essi (i sindacati,  ndr)”. «Basterebbe che questi signori venissero a fare un giro nei nostri uffici per vedere chi circola in sede – replica Soffiati -. Basta solo varcare l’ingresso per trovarsi di fronte al Patronato Inca, quello che assiste chi deve fare le pratiche per la disoccupazione o per la legge 104. Che vengano a vedere che gente c’è. Per non parlare del continuo contatto con lavoratori di settori quali commercio, edile, logistica o tessile. Invece di appendere striscioni con argomentazioni prive di fondamento e deliranti – conclude – basterebbe farsi un giro nella nostra sede di giorno, quando gli uffici sono aperti e non di notte quando si appendono striscioni deliranti».