Rissa al grattacielo: 15enne accusato di tentato omicidio

MANTOVA Che non ci fosse scappato il morto per un puro fortuito caso lo si era capito fin da subito, quando i soccorritori del 118 erano intervenuti in piazzale Gramsci, zona grattacielo, la sera dello scorso 28 agosto, dove un 45enne bengalese era stato colpito con un ombrello dopo una lite con un gruppo di ragazzini sfociata in rissa. Che la faccenda è seria si spera che lo possa capire il giovane autore dell’aggressione, un 15enne nordafricano che è attualmente indagato dalla procura presso il tribunale dei Minori di Brescia per la pesante accusa di tentato omicidio. Gli investigatori della Squadra Mobile della Questura di Mantova lo avrebbero identificato grazie ad alcune testimonianze raccolte sul posto e alle riprese delle telecamere di sorveglianza presenti in zona, A scatenare questa assurda e pericolosissima aggressione era stata una risposta sgradita da parte della vittima a una richiesta di una sigaretta del 15enne. Questi, spalleggiato da un gruppetto di suoi coetanei, avrebbe reagito colpendo il 45enne bengalese al collo con la punta di un ombrello. Un a-fondo che poteva costare carissimo al bengalese, che invece se l’era cavata con una ferita giudicata guaribile in 15 giorni e un grande spavento. L’ombrello usato come arma è un oggetto molto pericoloso, che può diventare un’arma letale, come era già accaduto nel Mantovano, e più precisamente nel marzo del 2009 davanti al cimitero di Pietole, quando durante una lite tra due fratelli ghanesi uno uccise l’altro colpendolo proprio con un ombrello. Anche allora dietro quell’aggressione con esiti fatali c’era stata una lite per futili motivi. Nel caso dello scorso 28 agosto le cose sono andate meno peggio e il difensore del 15enne indagato a piede libero per tentato omicidio ha margine per poter puntare a una derubricazione del capo d’accusa in lesioni personali aggravate, tenendo comunque presente che diventare assassini è una questione di dettagli p