Rogo doloso nell’ex macello di Belfiore

In fiamme un bivacco in un appartamento del “magone”

MANTOVA L’allarme è scattato intorno alle 18 di ieri, quando qualcuno ha notato del fumo uscire dal casermone sorto al posto dell’ex macello di Belfiore in via Mambrini. In un appartamento disabitato come il resto dello stabile stavano bruciando delle masserizie. Sul posto intervenivano i vigili del fuoco di Mantova e a seguire anche gli agenti della polizia Locale. Questi ultimi provvedevano a chiudere al traffico la via per permettere ai vigili del fuoco di potere operare in sicurezza. L’incendio veniva quindi domato nel giro di poco tempo, tanto che già alle 18.50 via Mambrini veniva riaperta al traffico. In corso ci sono ora gli accertamenti da parte dei vigili del fuoco e le indagini da parte degli agenti della Polizia locale per quel che riguarda le eventuali cause dell’incendio. Sotto la puzza di bruciato c’è infatti quella del rogo doloso, come è capitato recentemente per altri incendi di appartamenti disabitati occupati da abusivi a Cittadella. Ad essere dato alla fiamme sarebbe stato uno dei tanti bivacchi che si trovano all’interno di questo casermone nero in cui era previsto un centro commerciale, un centro direzionale e un hotel, ma che da sempre è in stato di abbandono. Le fiamme che sono divampate all’interno di una delle stanze dell’appartamento hanno causato un gran fumo che è stato visto da alcuni passanti quando ha cominciato ad uscire da una delle finestre. Nessuno all’interno, come al solito in casi del genere, ma chiare tracce della presenza di abusivi. Una situazione di degrado, questa, che va avanti ormai da molto tempo e che dopo questo ennesimo episodio è stata segnalata alla prefettura. Lo stabile sorto al posto dell’ex macello di Belfiore è uno dei cosiddetti “magoni” in giro per la città. Alcuni di questi sono in fase di demolizione, come ad esempio il vecchio Palasport di Porta Cerese, mentre altri, come questo di via Mambrini sembrano resistere non solo all’incuria ma anche a qualsiasi tipo di intervento da parte dell’amministrazione comunale. Nei giorni scorsi è andata infatti deserta per la settima volta l’asta per la vendita dell’immobile. Una nuova asta è stata fissata per il prossimo mese di luglio con il prezzo dello stabile destinato a scendere ulteriormente sotto i tre milioni e rotti dell’ultimo prezzo che era stato fissato.