Sgominata un’associazione a delinquere di Rom specializzati in estorsioni e minacce

MANTOVA  Uno lo hanno trovato a Mantova, l’altro a Marmirolo. Sono due gli arresti eseguiti dai carabinieri di Mantova nell’ambito dell’operazione Far West condotta dai carabinieri di Vicenza e coordinata dalla procura dello stesso capoluogo veneto.

Nella giornata di ieri i Carabinieri di Vicenza hanno proceduto a dare esecuzione nove ordinanze di custodia cautelaredi cui tre in carcere in carcere nei confronti di nove persone. I tre finiti dietro le sbarre sono Alexandru Sain, alias “Guntu”,  Ionel Ciuraru, alias “Pipi Lugoj”, e Bratian Varga, alias “Bretian Cirpaci”, quest’ultimo catturato a Mantova. Agli arresti domiciliari sono finiti Tiberius Rostas, alias “Tibi Darynca”, Adam Neda, alias “Baron Cosmin”,  Stefan Bot, alias “Momi Bot”, arerstato a Marmirolo,  Ionel Ciurariu, alias “Zoran Zis Zoran”, Brainar Sain, alias “Beni” e Serban Dorin Ciurar, alias “Sebi”.

Sono tutti soggetti di etnia Rom, appartenenti a diverse famiglie provenienti dalla città rumena di Lugoj, dimoranti in Italia – in particolare in  Rosà e Ravenna – e all’ estero, i quali avevano costituito e partecipavano ad una associazione per delinquere fondata sul  vincolo familiare e su una sorta di gerarchia/venerazione verso i “capi” del gruppo, finalizzata a mantenere – tramite una capillare organizzazione operativa anche in territorio estero – un ruolo di supremazia nella città rumena di Lugoj e ad estendersi nei diversi Stati europei in cui si erano trasferiti i concittadini di etnia Rom, avvalendosi di un numero considerevole di adepti e fondando la propria azione su intimidazioni, violenze ed estorsioni di denaro.

 

L’indagine coordinata dalla Procura di Vicenza  ha preso le mosse da numerose denunce presentate da una famiglia di etnia Rom residente nel territorio vicentino, a partire dalle quali si è ha avuto modo di accertare come il metodo estorsivo utilizzato dagli indagati nei confronti di tali soggetti  era ampiamente rivolto nei confronti di molti  connazionali, residenti in Italia ed all’ estero, dai quali ottenevano il pagamento di somme di denaro per consentire loro di permanere – senza ritorsioni  – nei territori nei quali si erano stabiliti.

 

L’azione intimidatoria avveniva mediante richieste estorsive formulate anche  con ostentazione di armi e munizioni, poste in essere principalmente attraverso l’utilizzo di socialnetwork – visibili dall’ intera Comunità – e finalizzate alla corresponsione di un vero e proprio “pizzo” da parte dei connazionali, oltre che tramite l’ esecuzione  di una serie di organizzate azioni incendiarie e di danneggiamento ai danni di coloro che rifiutavano di corrispondere le somme di denaro richieste.

 

Al vertice dell’organizzazione, con un ruolo di promotori e capi della stessa, è stato individuato Ionel Ciurariu, alias “Pipi Lugoj”, mentre un ruolo di rilievo è emerso con riferimento agli indagati Alexandru Dain e Bratian Varga, elementi organici dell’associazione, presenti ed attivi in tutti i momenti più rilevanti dell’attuazione del programma criminoso dell’organizzazione stessa, in funzione di esecutori materiali delle pretese estorsive.

 

L’ ordinanza cautelare ha interessato anche altre persone di etnia Rom – capi e/o partecipi dell’associazione – le cui ricerche, anche in ambito internazionale, sono in corso di svolgimento.