Siringhe e canne, allarme ai giardini

Agenti della questura ai giardini Nuvolari

MANTOVA Sono lì da almeno quattro giorni. Probabilmente si tratta di materiale abbandonato da qualche tossico o spacciatore (ma le due cose spesso coincidono) durante il blitz compiuto dalle forze dell’ordine giovedì scorso, e proprio questo abbandono ha generato il malcontento di alcuni residenti: parliamo di quattro siringhe abbandonate su una panchina nei giardini di viale Piave, comunicanti con quelli cosiddetti “Nuvolari” cui si accede dal sottopasso di via Rea. Siringhe dalle confezioni aperte, forse anche usate, e dunque materiale ad alto rischio di infezione.
Qualcuno le ha lasciate proprio nelle vicinanze delle giostrine dei bambini, nell’area retrostante la sede dell’Uompia, il presidio sanitario per giovanissimi, all’interno del contesto verde, che ha accesso da viale Piave. E non si tratta solo di siringhe.
I rilievi mossi dai residenti, che ce ne dànno informazione, riguardano anche altre tracce di stupefacenti: sigarette smozzicate e filtrini per sigarette rollate a mano. Insomma, il necessaire delle canne. E questo è il dato essenziale della lagnanza: questo giardino è diventato un luogo spaccio. Non certo libero, questo no: l’attenzione delle forze dell’ordine è alto, come documentano i reiterati blitz comandati dal questore  Paolo Sartori, o le ronde periodiche della Polizia locale comandate dall’assessore  Iacopo Rebecchi.
Resta il fatto tuttavia che il crocevia della droga già localizzato a ridosso dei ruderi e dei crateri di piazzale Mondadori, è stato scoraggiato da azioni che l’hanno portato nei contigui giardini Nuvolari.
Anche in questo caso la pressione delle forze dell’ordine e le misure di sicurezza messe in campo hanno fatto sì che i responsabili facessero le metaforiche valigie, ma fermi nel proposito di rimanere in zona. L’ultimo passaggio infatti è questa delocalizzazione di poche decine di metri, dove al momento non trovano ostacoli spacciatori e consumatori: nei giardini di viale Piave.
Da qui la richiesta dei residenti: telecamere e illuminazione. Trattandosi poi di aree frequentate da giovanissimi, nuovi e sistematici blitz delle forze dell’ordine non guasterebbero certo.