Stupro di gruppo, il branco resta in carcere

MANTOVA Il branco resta in carcere. Il tribunale del Riesame di Brescia, rigettando l’istanza difensiva di revisione della misura cautelare per mancanza di gravità indiziaria, ha confermato la custodia detentiva a carico dei presunti responsabili dello stupro di gruppo perpetrato lo scorso 23 giugno fuori dal Mascara ai danni di una 21enne veronese. Una decisione, quella arrivata ieri, che nella circostanza attiene sia i quattro indagati all’epoca dei fatti già maggiorenni vale a dire Nicola Benigno, Raffaele Iembo, Alex Benigno, Salvatore Gaetano che quella dell’allora infra 18enne Francesco Migale, la cui posizione era stata invece presa in carico della procura dei minori bresciana. Confermato dunque il provvedimento disposto circa un mese fa, all’esito dei cinque interrogatori di garanzia, dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Mantova Matteo Grimaldi su richiesta del sostituto procuratore titolare dell’indagine Lucia Lombardo. Lo scorso 21 ottobre, in tribunale a Reggio emilia, il 20enne Nicola Benigno aveva respinto ogni accusa, dalla violenza sessuale, alle lesioni al furto fino alla violenza privata. Davanti al gip il giovane cutrese, ma domiciliato a Cadelbosco, aveva ammesso la consumazione di un rapporto completo con la ragazza ma in maniera del tutto consenziente. Stando alle sue parole dunque non vi sarebbe stata nella circostanza nessuna costrizione ne tantomeno sopraffazione fisica. Sempre secondo il suo racconto solo lui sarebbe uscito quella notte dal locale di viale della Favorita in compagnia della presunta vittima col preciso reciproco intento di appartarsi sull’auto di uno degli amici. Il resto del gruppo avrebbe raggiunto la coppia solo in un secondo momento e per riaccompagnare a casa la 21enne tutti insieme. I cinque erano stati arrestati dai carabinieri a metà ottobre, all’esito dell’operazione denominata “Gramigna” e quindi associati alle case circondariali di Cremona, Reggio Emilia e Crotone.

Lorenzo Neri