Tassa rifiuti: le insolvenze crescono di anno in anno

baschieri

MANTOVA La crisi economica delle famiglie e delle aziende era già in atto anche prima che intervenisse la pandemia da covid-19. Ma quali sono gli effetti portati da quest’ultima nelle case e nelle attività produttive?
Alcuni indicatori già li abbiamo segnalati dalle pagine della  Voce prendendo a riferimento i crediti delle case di riposo comunali, metà dei quali sono stati maturati nell’arco dell’ultimo anno. Come dire che le famiglie non ce la fanno più a sostenere i costi degli anziani nelle Rsa, e le stesse banche non provvedono a effettuare i pagamenti delle rette tramite Rid, trovando i conti correnti non capienti.
Adesso un altro elemento da prendere in considerazione sono le tariffe sui rifiuti urbani. Una visura compiuta dal capogruppo in Comune di Forza Italia  Pier Luigi Baschieri certifica un’altra preoccupante escalation di insoluti. Mancano purtroppo i dati aggiornati al 31 dicembre 2020, ma dato l’indirizzo degli anni precedenti è plausibile che il “buco” si sia allargato, e nulla lascia ipotizzare che nell’anno in corso potrà trovare elementi utili a bloccare o addirittura invertire il trend negativo.
Si è passati dalle 3.072 bollette non pagate del 2017 alle 3.348 del 2018, e quindi alle 3.910 del 2019. Nel 2020 il conto non è ancora possibile portarlo alla linea di somma, dato che lo stesso Comune ha recepito gli indirizzi di rateizzazione sino al prossimo aprile almeno per le attività rimaste chiuse durante il periodo di lockdown.
Peraltro, va riconosciuto che le tariffe di Mantova Ambiente sono assolutamente concorrenziali con quelle applicate nelle altre province lombarde. Il costo medio a famiglia nel mantovano è calcolato da Cittadinanzattiva in 233 euro nel 2020, così come lo era l’anno prima (il “Piano Mantova” ha infatti bloccato le tariffe per lo scorso e il presente anno), dove la media regionale si attesta attorno ai 241 euro. È un segnale politico, certo, ma forse non basta.