MANTOVA – Consapevolezza della propria identità. Non è semplice, in generale, comprenderla pienamente. E poi rappresentarla. Che sia nella società o sui social. Teatro e psicologia (d’altra parte il teatro contiene buona parte di psicologia) si intrecciano nell’ambito del progetto “Essere o non essere”, promosso da Scuola di Teatro Mantova, a cura di Ars Creazione e Spettacolo in Spazio Studio Sant’Orsola, con il sostegno di Fondazione Banca Agricola Mantovana.
“Una prima parte dell’iniziativa, rivolta agli adolescenti, – racconta la direttrice artistica Federica Restani – è già in corso. Si tratta di un laboratorio, una sorta di guida all’approccio ai social media, considerati con il giusto distacco e la differenza tra ciò che è pubblico e personale. Passando attraverso l’ideazione di un personaggio. In questi giorni sta partendo l’implementazione del progetto, con l’attivazione di uno sportello d’ascolto e creazione, focalizzato sullo stesso tema, ma con una visione più vasta dell’argomento.”
Il laboratorio è tenuto da tre insegnanti specializzati: Federica Restani; Teresa Turola docente teatrale esperta di espressione corporea per l’età adolescenziale e David Galea, esperto in cinema, utilizzo social e progettista dei vari laboratori per ragazzi, ideatore del format pro-teen attivo dal 2019. Conoscere il modo in cui i social possono esercitare un’influenza non positiva sulla necessità e sul modo di mostrare sé stessi, apprendere quali sono gli stimoli errati a cui si è sottoposti nel mondo virtuale è fondamentale.
Il teatro e le sue tecniche di comunicazione possono essere estremamente utili per i più giovani, al fine di realizzare questa “immagine di sé” in modo volontario e creativo, compiendo un importante percorso di costituzione della propria identità, in maniera originale e sana.
A gestire il successivo contesto è la psicologa e attrice Rachele Bertelli:
“L’esperienza teatrale – spiega Bertelli – è strettamente connessa con l’emozione. Questa proposta permette ai ragazzi di approfondire il loro vissuto emotivo, la costruzione del sé e della propria vita. In una età in cui sorgono tante domande.”
La funzione dello sportello d’ascolto, aperto il mercoledì dalle 14 alle 15, ha anche un importante risvolto creativo: individualmente o in gruppi di 5 persone si analizzeranno gli esiti del laboratorio e le visioni degli spettacoli suggeriti.
L’iniziativa si articola su tre livelli operativi. Agli esercizi teatrali e all’attività dello sportello si affianca la visione guidata di rappresentazioni e l’integrazione della visione nel lavoro di laboratorio. In grado, quest’ultima, di portare ad una narrazione consapevole di sé. Le performance su cui si concentrerà l’attività sono “Quando venne buio – il racconto dalle Termopili”, e “Margherito – c’è tempo per tornare a casa”.
Contatti: mail arscreazione@gmail.com; numero segreteria 340 3440881 (anche whatsapp).