All’Ariston il docufilm su Modigliani

MANTOVA In occasione delle celebrazioni dei 100 anni dalla morte di Amedeo Modigliani (1884-1920), verrà proiettato all’Ariston lunedì 12 (ore 16.10, 18.50 e 21.10), martedì 13 (ore 21.10) e mercoledì 14 ottobre (16.10 e 18.50) il docufilm del ciclo “La Grande Arte al Cinema” Maledetto Modigliani, incentrato sulla vita e la produzione dell’artista, diventato un classico contemporaneo amato e imitato in tutto il mondo. Nella serata di martedì il film verrà introdotto dal Presidente della Federazione Italiana Amici dei Musei e di Amici di Palazzo Te, Italo Scaietta.
Livornese dalla vita breve e tormentata, viene qui narrato da un punto di vista originale: quello di Jeanne Hébuterne, l’ultima giovane compagna, che si suicidò due giorni dopo la morte dell’amato. Il film trae poi ispirazione dalla mostra “Modigliani – Picasso. The Primitivist Revolution” ed è arricchito dalle immagini di opere dell’artista esposte all’Albertina di Vienna, alla National Gallery of Art di Washington, nei musei e nelle collezioni di Parigi e nella grande mostra “Modigliani e l’avventura di Montparnasse” del Museo della Città di Livorno.
Per comprendere Modigliani, quarto figlio di una famiglia di origini ebraiche sull’orlo di una crisi finanziaria, bisogna partire proprio dalla sua Livorno e da una provincia italiana, che sin dagli albori gli è troppo stretta. Modigliani decide di partire e andare in cerca di altro: va a Firenze, poi a Venezia, arriva a Parigi nel 1906, a 21 anni, dove nasce la sua leggenda di tombeur de femmes, alcolista e artista maledetto. Lì, giocando tra riprese della città di oggi e foto e filmati d’archivio in bianco e nero, la voce narrante di Jeanne racconta di quella Parigi di inizio secolo. Durante il suo errare da un alloggio di fortuna all’altro, Modigliani, povero, affamato, ma pieno di entusiasmo, incontra un’aspirante poetessa russa, la ventenne Anna Achmatova, e la giornalista e femminista inglese Beatrice Hastings. Tutte donne che raffigura e i cui volti, tra cariatide e ritratto, diventano icone stesse della sua arte. Il suo orizzonte immaginativo – comune a Pablo Picasso, a Constantin Brancusi e a molti altri – è del resto quello del primitivismo: l’interesse per le culture extraeuropee e antiche, un altrove nello spazio e nel tempo in cui gli artisti delle avanguardie cercano il ritorno alla natura, minacciata dalla modernità. Ma Modigliani declina il primitivismo in una maniera unica, fondendolo con la tradizione classica e rinascimentale.
Modigliani morì povero e non riconosciuto. Solo in seguito diventerà uno degli artisti più quotati e più copiati al mondo. Il suo stile sembra facile, ma è solo apparenza. Solo pochi decenni fa – nel 1984, a 100 anni dalla nascita dell’artista – le teste ripescate nei fossi livornesi hanno sconvolto il mondo con una delle truffe più celebri che la storia dell’arte ricordi.
Prezzo intero 10€; prezzo ridotto 8€. Supplemento prenotazione 1€. Informazioni e prenotazioni allo 0376.328139.