Fratelli d’Italia e il “no” a Draghi: tavola rotonda sulla crisi di Governo con i big della politica nazionale

MANTOVA – Parola d’ordine: coerenza. Fratelli d’Italia resterà dunque l’unica forza all’opposizione della nascitura maggioranza che va formandosi attorno al premier incaricato Mario Draghi. Le ragioni della scelta verranno spiegate questa sera, alle 21, attraverso una diretta Facebook sulla pagina di Fratelli d’Italia Mantova. Tra i relatori del dibattito, ribattezzato “Caro Draghi…nulla di personale!”, hanno confermato la loro partecipazione la senatrice, nonché vicepresidente vicario del gruppo di Fratelli d’Italia, Isabella Rauti e i deputati Giovanni Donzelli, capo dell’organizzazione politica di Fratelli d’Italia, e Augusta Montaruli, componente della delegazione parlamentare presso l’Assemblea del Consiglio d’Europa. Interverranno anche i rappresentanti del territorio, dal portavoce provinciale Alessandro Beduschi, al coordinatore Carlo Maccari, al componente dell’Assemblea Nazionale Salvatore Scalia, per terminare con il responsabile di Gioventù Nazionale Leonardo Minelli. «Il dibattito sarà ovviamente incentrato sulla crisi di Governo, causata dall’inettitudine e l’insipienza politica dell’ex governo “giallo-rosso” a guida M5S e Pd, il cui unico scopo era quello di assicurarsi delle poltrone da cui non schiodarsi – sottolinea Beduschi -. A seguito dell’incarico a Mario Draghi abbiamo assistito, da parte di tutti i partiti presenti in Parlamento, ad una sorta di gara a chi aderiva per primo al governo del “tutti dentro”. Gara a cui non ha preso parte Fratelli d’Italia che, con il suo leader Giorgia Meloni, ha gentilmente declinato l’invito a fare da cavia a questo esperimento tecnico-politico che francamente non sappiamo dove porterà. Il vero interrogativo verte, infatti, su come potranno coabitare partiti appartenenti a schieramenti totalmente differenti che la pensano in maniera diametralmente opposta su alcuni temi, uno fra tutti l’immigrazione». Parole a cui si è accodato anche l’avv. Scalia: «Fratelli d’Italia avrebbe avuto molta più convenienza a stare dentro questo grande calderone che i ben pensanti amano definire “governo di unità nazionale”, però essendo un partito di patrioti non agisce e mai agirà per mero calcolo, ma sempre e solo nell’interesse del Paese. La scelta del “no” al Governo Draghi – prosegue il componente virgiliano dell’Assembra Nazione Fd’I – non è imputabile alla figura del presidente incaricato, bensì all’incapacità da parte di alcuni partiti di decretare la loro oggettiva fine politica, negando la possibilità di poter andare a nuove elezioni consegnando la parola ai cittadini». Possibilità rifiutata in primis dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha optato per affidare l’incarico a Mario Draghi. «Fratelli d’Italia – conclude Scalia – non vuole tradire il mandato ricevuto dai propri elettori, i quali hanno espresso il loro voto proprio perché il partito governasse con il centrodestra e non con il Pd o i Cinquestelle. La coerenza è uno dei tratti distintivi di Fratelli d’Italia che può fregiarsi di non essere mai scesa a compromessi né con la sinistra né con i pentastellati, artefici dei disastri di questi ultimi anni».

Matteo Vincenzi