La stagione del Filarmonico di Verona

VERONA Fondazione Arena di Verona annuncia il programma della Stagione Artistica 2022 al Teatro Filarmonico: dal 30 gennaio al 31 dicembre 2022 sono 6 le produzioni d’opera, tra cui un doppio titolo, con classici del grande repertorio e prime rappresentazioni a Verona, mentre la Sinfonica conta su 10 programmi di concerti in doppia serata. La Stagione Lirica conta sei produzioni, di cui quattro di Fondazione Arena completamente nuove, con una costante presenza di figure femminili, mai come in questa stagione protagoniste in scena, sul podio e alla firma di regia, scene e costumi. Si apre domenica 30 gennaio con uno spettacolo inedito, inizialmente previsto per il 2020, che accosta due atti unici molto diversi tra loro ma accomunati da una grande protagonista: Il Segreto di Susanna e Suor Angelica. In prima esecuzione sulle scene veronesi è Il Segreto di Susanna, elegante e divertente intermezzo del veneziano Ermanno Wolf-Ferrari, illustre intellettuale e artista sospeso tra ‘800 e ‘900, tra cultura italiana e tedesca, noto soprattutto per la trasposizione musicale delle commedie goldoniane. Susanna è l’acclamata Lavinia Bini mentre il suo consorte Conte Gil è interpretato da Vittorio Prato. Accanto a questo titolo viene proposta Suor Angelica di Giacomo Puccini, raffinatissima elegia poco rappresentata (una sola volta a Verona, oltre vent’anni fa) con un cast tutto al femminile, guidato dal Premio Puccini Donata D’Annunzio Lombardi: con Suor Angelica, che va in scena con la regia della giovane Giorgia Guerra, si compie la presentazione al pubblico delle tre opere che compongono il Trittico pucciniano comprendente Gianni Schicchi (in scena nel 2019) e Il Tabarro (prodotto e trasmesso in streaming nel 2021). Il primo pannello del dittico “femminile” vede la regia della discendente del compositore Federica Zagatti Wolf-Ferrari. Il nuovo allestimento è affidato ad una squadra di creatrici, con le scene di Serena Rocco, i costumi di Lorena Marin e le luci di Paolo Mazzon; sul podio sale il maestro Gianna Fratta, direttrice il cui recente debutto veronese è stato salutato con successo di pubblico e critica, e va in replica anche mercoledì 2, venerdì 4 (nuovi turni) e domenica 6 febbraio 2022. Il grande repertorio operistico prorompe dalla cosiddetta “trilogia popolare” con Rigoletto di Verdi, in scena da domenica 27 febbraio per 4 rappresentazioni. L’allestimento è la fortunata produzione che il regista Arnaud Bernard ha realizzato per la Fondazione Arena nel 2011, coprodotta con i teatri di Losanna, Marsiglia, Avignone, Vaucluse, Angers e Nantes e ripresa nel 2016. Le scene lignee firmate da Alessandro Camera richiamano lo splendore della Mantova dei Gonzaga, nuova ambientazione che il librettista Piave creò in luogo dell’originaria dalla pièce francese di Victor Hugo Le Roi s’amuse. Il capolavoro di Verdi, che vede come protagonista il giovane baritono Luca Micheletti al debutto veronese al fianco del soprano spagnolo Ruth Iniesta, del tenore Ivan Magrì e di Anastasia Boldyreva, sarà diretto da Francesco Ommassini e replicato mercoledì 2, venerdì 4 e domenica 6 marzo. Un’altra prima veronese è il terzo titolo della Stagione Lirica 2022, in scena da domenica 27 marzo: La Scala di seta, farsa giovanile di Gioachino Rossini mai rappresentata al Filarmonico di Verona. Con questo titolo, composto quando non aveva ancora vent’anni, l’autore si era guadagnato il titolo di erede di Cimarosa nel campo buffo. Complice anche la comune fonte letteraria e pittorica che l’opera condivide con Il Matrimonio segreto cimarosiano, La Scala di seta è una delle creazioni più fresche e frizzanti del Pesarese, per l’azione ininterrotta e la ricca e geniale vena melodica. La nuova produzione della Fondazione Arena è firmata alla regia da Stefania Bonfadelli, già acclamato soprano veronese e recentemente regista richiesta in tutta Europa in particolare nel repertorio buffo e semi-serio del primo Ottocento. Il team si completa con le scene di Serena Rocco e i costumi di Valeria Donata Bettella. Il cast unisce affermati interpreti del repertorio buffo come Carlo Lepore a giovanissimi talentuosi come Manuel Amati, Eleonora Bellocci, Matteo Roma, Caterina Piva ed Emmanuel Franco. La Scala di seta va in scena diretta dall’emergente maestro Nikolas Nägele quindi anche mercoledì 30 marzo, venerdì 1 aprile e domenica 3 aprile. Le opere di Barocco e Settecento sono state curiosamente poco frequenti nella storia del Teatro Filarmonico, che pure alla sua nascita è stato determinante nello sviluppo della Baroque Renaissance: la prima rappresentazione in tempi moderni di Orlando furioso di Antonio Vivaldi nel 1978 fu un evento eclatante, tanto da essere replicato a grande richiesta la stagione successiva. Dopo quarantatré anni di assenza, quello che oggi è tra i più significativi titoli di Vivaldi torna sulle scene veronesi con il profumo della riscoperta. Le quattro recite da domenica 8 maggio vedono sul palcoscenico del Filarmonico l’elegante allestimento recentemente creato per la Fenice di Venezia e il Festival della Valle d’Itria, con la regia del giovane e richiesto Fabio Ceresa, le scene di Massimo Checchetto e i costumi di Giuseppe Palella. Con un cast di rilievo internazionale, tra cui Clémentine Margaine nel ruolo del titolo, Francesca Aspromonte, Chiara Tirotta, Laura Polverelli, Lucia Cirillo, Federico Fiorio e Christian Senn, l’opera diretta da Giulio Prandi, specialista del ‘700, replica quindi mercoledì 11, venerdì 13 e domenica 15 maggio. Orchestra, Coro e Tecnici sono quindi impegnati nel 99° Opera Festival all’Arena di Verona dal 17 giugno al 4 settembre, con cinque produzioni operistiche (Carmen, Aida, Nabucco, La Traviata, Turandot) e tre serate evento uniche (Roberto Bolle and Friends, Carmina Burana, Domingo in Verdi Opera Night) per 46 serate sotto le stelle sul palcoscenico lirico più grande del mondo. La Stagione Lirica riprende domenica 23 ottobre con La Gioconda, il capolavoro di Amilcare Ponchielli, titolo anche areniano in cui ha fatto il suo trionfale esordio internazionale l’allora sconosciuta Maria Callas. L’ultima serie di rappresentazioni a Verona si è vista per l’inaugurazione del Festival 2005, immortalata in cd e dvd. Si tratta della prima volta al Teatro Filarmonico per il grande ed intenso melodramma del Cremonese, su versi del vulcanico Arrigo Boito, che va in scena in un nuovo allestimento coprodotto dalla Fondazione Arena insieme ad As.Li.Co e al Teatro Sloveno di Maribor, curato da Filippo Tonon nella regia, nelle scene e nei costumi realizzati con Carla Galleri. Orchestra e Coro sono diretti da Giampaolo Bisanti. Protagonista sarà l’acclamata Maria José Siri, che si alterna con la premiata giovanissima Monica Conesa, con Samuele Simoncini, Annalisa Stroppa, Sebastian Catana e Simon Lim. Repliche mercoledì 26, venerdì 28 e domenica 30 ottobre. Domenica 11 dicembre va infine in scena La Bohème di Puccini, sui versi della fidatissima coppia Illica-Giacosa: l’opera del Lucchese alza il suo sipario proprio durante la Vigilia di Natale, scenario degli scherzi dei quattro protagonisti, artisti squattrinati la cui giovinezza sarà segnata per sempre dall’incontro con l’amore. L’opera, in una produzione tutta nuova della Fondazione Arena di Verona firmata da Stefano Trespidi (regia) e Michele Olcese (scene), è affidata a giovani talentuosi che in gran parte debuttano sul palcoscenico del Filarmonico, a cominciare dal podio su cui sale la russa Alevtina Ioffe, direttrice del Teatro Mikhailovskij di San Pietroburgo. Nel cast Karen Gardeazabal, Galeano Salas, Giuliana Gianfaldoni, Gabriel Bermúdez, Jan Antem, Francesco Leone, anche mercoledì 14, venerdì 16 e domenica 18 dicembre.
Elide Bergammaschi