Le Nozze di Figaro inaugura la Stagione Lirica 2023 di Fondazione Arena al Teatro Filarmonico di Verona

VERONA L’inaugurazione della Stagione Lirica 2023 della Fondazione Arena di Verona è affidata al genio di Salisburgo e alla sua commedia più brillante e rivoluzionaria: tra inganni, sorrisi, agnizioni ed equivoci, l’amore trionfa sulle barriere sociali ne Le Nozze di Figaro, titolo compreso nelle iniziative della rassegna Mozart a Verona, che nelle sue quattro recite al Teatro Filarmonico abbraccia inoltre il compleanno esatto del compositore.
Primo titolo della collaborazione fra Mozart e Lorenzo Da Ponte, Le Nozze di Figaro (1786) affronta un soggetto estremamente moderno e ardito per i suoi tempi: il terzo stato sfida la nobiltà e rivendica con astuzia la propria libertà in nome dell’amore. Per una trama coraggiosa, serviva una forma musicale altrettanto innovativa: il trentenne compositore fece tesoro della grande tradizione buffa italiana per piegarla ad una gamma espressiva inedita e profonda, rendendo i personaggi credibili e palpitanti di vita.
Così la commedia illuminista di Beaumarchais rivive nei versi di Da Ponte e nelle note immortali di Mozart, approdando sulle scene veronesi per l’inaugurazione del 2023. Al Teatro Filarmonico, Le Nozze di Figaro è fra i titoli più amati sin dal 1979, cui sono seguite altre tre produzioni, fino a questo allestimento, proveniente dal Teatro Nuovo Giovanni da Udine, a completamento delle tre opere Mozart-Da Ponte proposte da Fondazione Arena nel 2019 (Don Giovanni) e 2021 (Così fan tutte). Si alzerà il sipario di fronte ad un pubblico che torna a vivere il proprio teatro: la Stagione Artistica 2023 al Teatro Filarmonico registra infatti un aumento di oltre il 50% nel numero di abbonati. Inoltre, sono disponibili nuove formule di esplorazione dell’offerta artistica della Fondazione con carnet a tariffe speciali per 3, 6 o 9 date a scelta.
La produzione che debutta, lineare, coerente, vivace e rispettosa della drammaturgia musicale originaria è firmata dall’esperto Ivan Stefanutti, coadiuvato per regia e scene da Filippo Tadolini, da Stefano Nicolao ai costumi storici, con le luci di Claudio Schmid. Il ‘700 sivigliano rivive in ampi saloni, con porte e fughe labirintiche quanto il giardino notturno dove tutti, mascherati e smascherati, si ritroveranno al culmine della folle giornata.
Il cast, alle prese con i ritmi frizzanti del teatro dapontiano e della non facile vocalità mozartiana, è popolato di voci giovani ma già affermate nel panorama lirico nazionale e internazionale, di cui molte al debutto veronese: Figaro è interpretato da Giulio Mastrototaro, e la sua promessa Susanna da Sara Blanch. Il Conte e la Contessa sono rispettivamente Alessandro Luongo e Gilda Fiume, mentre Cherubino, massimo esempio di ruolo en travesti, da Chiara Tirotta. Don Bartolo e Marcellina sono Salvatore Salvaggio e Rosa Bove, mentre il maestro Basilio e il giudice Curzio sono affidati a Didier Pieri e Matteo Macchioni. Completano il cast la Barbarina di Elisabetta Zizzo e il giardiniere Antonio di Nicolò Ceriani, con le areniane Emanuela Schenale e Tiziana Realdini. Orchestra e Coro di Fondazione Arena sono diretti dal maestro Francesco Ommassini, che approfondisce la propria esplorazione mozartiana con la sua commedia più ricca di spassosi colpi di scena e insieme di profonda e vera umanità.