Modà + orchestra E piovono applausi

MANTOVA Gioia: una canzone, uno stato d’animo. Non potevano scegliere brano più significativo i Modà, per aprire il loro primo concerto mantovano in 20 anni di carriera. La città ha risposto alla grande, riempiendo il Gp Arena Theatre e riservando applausi in serie a questa band che, dopo essersi costruita una meritata credibilità, ha attraversato una fase calante che si sta brillantemente mettendo alle spalle. Con Francesco (Kekko) Silvestre, frontman indiscusso, sul palco il mantovano Enrico Zapparoli (felicissimo di esibirsi finalmente nella sua città) e Diego Arrigoni alle chitarre, Stefano Forcella al basso e Claudio Dirani alla batteria. Ma, soprattutto, un’orchestra che nobilita il repertorio del gruppo esaltandone le melodie dei brani.

Dicevamo di Gioia. Si parte da questa canzone (che festeggia 10 anni e porta il nome della figlia di Kekko), ma è solo la prima di una lunga serie che progressivamente scalda il pubblico. La prima parte è dedicata alla produzione più recente. Kekko è mattatore assoluto: nella forza interpretativa ma anche nel dialogare col pubblico e nel raccontarsi con sincerità e ironia. Come quando accenna alla depressione di cui ha sofferto e alla delicatezza con cui l’ha raccontata alla figlia. Aneddoti personali, storie di vita e di personaggi stravaganti si susseguono tra una canzone e l’altra. Per una notte insieme scalda il teatro, poi c’è la dedica alla moglie ne In tutto l’universo. Da qui in poi si svolta: i Modà rispolverano i successi degli inizi e il risultato è un gigantesco karaoke generale che parte con Quello che non ti ho detto (Scusami). Molto sentita l’interpretazione di Nuvole di rock, di chiara matrice “vascorossiana”. Riuscita la resa di Cuore e vento, originariamente lanciata con i Tazenda e qui resa ancor più suggestiva dall’arrangiamento orchestrale. Kekko si diverte, saluta la mamma seduta in quinta fila prima di attaccare Salvami. Poi preleva una ragazza dal pubblico chiedendole di scegliere una canzone non prevista in scaletta: la fortunata opta per Ti amo veramente e duetta con Silvestre, accompagnati dal solo Zapparoli alla chitarra. Si arriva a Lasciami, presentata all’ultimo Festival di Sanremo e simbolo della rinascita. La parte finale è un trionfo di hit. La gente fatica a rimanere seduta, tutti cantano fino a formare un coro che diventa parte integrante delle esecuzioni. Qualche titolo: Tappeto di fragole, Arriverà, La notte, Come un pittore (quest’ultima nel ricordo del compianto Pau Donès, col quale era stata incisa). Fino all’epilogo, costituito da Viva i romantici. Romantici come i Modà hanno sempre dichiarato di sentirsi. E come la musica che, con coerenza e dignità, da 20 anni scrivono e promuovono. Applausi guadagnati (e meritati).