Palazzi sposa l’Arena Bike-In e la conferma anche per i prossimi anni

MANTOVA La serata inaugurale dell’Arena Bike-in si apre subito con una notizia e cioè sul fatto che la location di Campo Canoa diventerà cuore della vita culturale estiva della città. Ancora prima di fare una bilancio, il sindaco  Mattia Palazzi ha riconfermato anche per l’anno prossimo questo esperimento ai tempi del Covid.
In effetti, al di là dell’incubo zanzare, l’arena di campo canoa è decisamente affascinante sia perché immersa nel verde e circondata da alberi, sia perché sullo sfondo lo skyline di Mantova è sempre un tuffo al cuore.
Il resto, poi, dovranno farlo gli appuntamenti del cartellone che si vuole proporre, ma non è necessario scomodare chissà chi per rendere interessante una rassegna musicale estiva. Anche perché i posti sono limitati, circa cinquecento, per cui i concerti di respiro internazionale è bene che rimangano in piazza Sordello, ma qui a campo canoa c’è quello spazio che una volta era stato individuato in piazza Castello per consentire un percorso culturale parallelo.
L’Arena Bike-In diventerà una costante dell’estate virgiliana e a conferma di ciò lo confermano i 230 presenti ieri sera per il primo spettacolo della rassegna: il concerto di Mauro Ottolini e il suo gruppo Ottovolante.
Aprire al pubblico, anzi invitare il pubblico, a passare il ponte e ad appropriarsi di uno spazio considerato ai margini e fino a ieri diviso tra l’essere un parcheggio e uno spazio per i selfie con la città alle spalle, è sicuramente allargare la mente di chi Mantova la vive e dare una possibilità in più di creare socialità e cultura anche al di fuori dei soliti circuiti del centro cittadino.
Una scommessa vinta in partenza, quella di quest’Arena, che il sindaco ha voluto subito tradurre in un regalo ai mantovani imbastendo un cartellone di eventi in fretta e furia per non lasciare Mantova senza quello spazio culturale cui era abituata e scegliendo di puntare ancora su questa formula anche l’anno prossimo.
Non è stato quindi necessario il classico rodaggio di un esperimento che giunge in riva al Mincio come progetto pilota a livello europeo.
La risposta del pubblico, incuriosito dalla novità, è stata positiva: duecento erano le prenotazioni, mentre una cinquantina di persone si è presentata ai varchi per dare un’occhiata. Ne vale la pena.