MANTOVA Da “La locandiera” di Carlo Goldoni ai testi di Oriana Fallaci, da “Cuore” di Edmondo De Amicis a “Inglesi” di Beppe Severgnini. La Biblioteca Universale Rizzoli festeggia i suoi settant’anni con una mostra dedicata alle edizioni dei tascabili alla Biblioteca Comunale Teresiana che sarà visitabile nel corso delle quattro giornate del Festivaletteratura. Un percorso espositivo diviso in tre sezioni – le origini, gli anni Settanta e oggi – che attraverso le copertine dei volumi narra l’evoluzione grafica della prima collana di tascabili alla portata di tutti. Nata nel 1949 con il primo volume, “I promessi sposi” di Alessandro Manzoni, caratterizzato dall’essenzialità dei “grigini” con le copertine di solo testo su un fondo monocolore, alla vocazione enciclopedica della letteratura greco-latina e all’apertura a manuali e fumetti fino alle ricercate immagini delle copertine dei giorni nostri, Bur conta ormai un catalogo di oltre quattromila titoli. “Il primo libro economico in Italia è stata una rivoluzione culturale importante, premiata anche dall’Unesco, perché nell’Italia del dopoguerra ha aperto le porte di case nelle quali altrimenti i testi non sarebbero mai potuti entrare” – ha spiegato Federica Magro, responsabile editoriale Bur e curatrice della mostra – “ogni
modulo da 100 pagine doveva costare 50 lire. Quindi, il primo volume “I promessi Sposi” contava 600 pagine e aveva un costo di 300 lire. È stata una rivoluzione. Negli anni del boom economico il tascabile ha ampliato la propria offerta e il prezzo non è stato più una leva dirimente. Fino a oggi con il tascabile che rappresenta il catalogo che sopravvive. Ogni anno, in Italia, 55mila volumi raggiungono le librerie. La grande discriminante è il tempo dei lettori e i competitor del libro sono la musica, i film e i social”. Quest’anno, Bur ha organizzato dei Book Lab in giro per l’Italia con degli incontri nelle librerie in varie città, da Milano a Palermo, nel corso dei quali alcuni autori Rizzoli hanno raccontato i loro sette libri preferiti. “A Mantova, per la prima volta, parliamo di copertine e quindi di lettura e di lettori”, conclude la Magro – “non è escluso che la prima al Festivaletteratura possa poi diventare un’esposizione itinerante”.