“Aiutiamo tutti senza distinzioni”. Scatta la polemica tra il Comune di Asola e la coop

ASOLA La cooperativa sociale di solidarietà Santa Lucia risponde alle dichiarazioni rilasciate a La Voce dal sindaco Giordano Busi in merito alla modifica del provvedimento della passata amministrazione riguardante la proposta progettuale di post accoglienza e casa emergenza per l’alloggio di proprietà della coop stessa in via Emilia 25 ad Asola.
La presidente della Santa Lucia Giovanna Rubessi precisa che nel centro di accoglienza straordinaria (Cas) sono ospitati ragazzi richiedenti asilo insieme ai ragazzi già titolari di protezione, sono tutti regolarmente soggiornanti e residenti sul territorio, quindi nessuno di loro è clandestino o un rifugiato economico.
«I ragazzi – spiega la presidente della cooperativa – stanno acquisendo un’autonomia economica con l’obiettivo di rendersi completamente indipendenti, trovando una casa in affitto ed uscendo dal sistema di accoglienza. Al momento i ragazzi titolari di protezione stanno condividendo l’esperienza abitativa con gli altri rifugiati contribuendo a sostenere le spese. La cooperativa Santa Lucia lavora da trent’anni in sinergia con il territorio asolano per promuovere le attività d’inserimento lavorativo rivolte alle persone svantaggiate senza nessuna differenza di provenienza. Il centro di accoglienza straordinaria nato con il progetto “Equité” della nostra cooperativa – conclude Rubessi – aveva l’obiettivo di mettere a disposizione la casa emergenza al territorio, per le persone segnalate dagli assistenti sociali. Ospitare i rifugiati è stata una richiesta espressa in passato dall’amministrazione comunale per attenuare l’emergenza di quel particolare momento storico».
Come noto, l’amministrazione del sindaco Busi, sempre in tema di migranti e richiedenti asilo, solamente qualche settimana fa ha deciso anche di uscire dal progetto nazionale Sprar.  (pz)