Bimbo in preda a convulsioni salvato da un infermiere del 118

Tragedia sfiorata a Cavriana per un piccolo di 2 anni e mezzo

L'auto medica del 118 di Mantova

MANTOVA Una telefonata allarmata da parte di una madre disperata e un intervento blitz da parte dei soccorritori della Areu, con tanto di infermieri specializzati, e quindi di ponte informatico per seguire il caso a distanza da parte dei medici, sino all’arrivo dell’eliambulanza. Il tutto nel giro di pochissimo tempo: quanto è servito ieri mattina, sabato 15 giugno, a salvare la vita di un piccolo di 2 anni e mezzo a Cavriana.
Una febbre interna altissima, quasi fuori scala, documentata a 41°, è stata probabilmente all’origine di convulsioni che hanno fatto temere il peggio. Da qui l’allertamento dalla postazione di Volta Mantovana e il tempestivo arrivo sul posto dei mezzi di soccorso avanzati, un’auto medica con infermiere a bordo abilitato all’applicazione di algoritmi clinico assistenziali per trattamenti farmacologici, e un’ambulanza con tre soccorritori. Gli eroi della giornata sono loro: l’infermiere  Davide Vaglia, specializzato in defibrillazione, e i soccorritori  Roberto Zaniboni,  Cristian Gallina e  Vladyslav Babenko.
L’intervento non è stato affatto semplice. Come documentano gli stessi operatori, al loro arrivo la stessa madre del piccolo risultava in comprensibile stato di fortissima agitazione e pianto: il bambino versava già in stato di incoscienza manifestando una febbre altissima (probabilmente all’origine delle convulsioni).
In pochissimi istanti è stato somministrato ossigeno al bimbo, mentre tutta la situazione veniva seguita dal medico della Soreu, la sala operativa regionale di emergenza e urgenza di Pavia.
Inevitabili anche le prove della glicemia per verificare che proprio questa, con valori sotto il minimo tollerabile, non fosse all’origine del grave malessere. Un accesso venoso realizzato da Vaglia al primo colpo (operazione peraltro assai difficile su soggetti così piccoli) ha consentito la somministrazione di farmaci, mentre i colleghi soccorritori predisponevano l’ambulanza alla immobilizzazione pediatrica per il trasporto in ospedale.
L’arrivo dell’eliambulanza in un prato della zona ha chiuso l’intervento con il trasporto del piccolo ai Civili Spedali di Brescia, dove il bambino è stato ricoverato, lasciando ben sperare per l’esito.
Alla fine della giornata, è stato lo stesso infermiere Davide Vaglia a stilare il rapporto di questo delicato intervento, non lesinando encomi al medico della Soreu, che ha «trasmesso calma, gentilezza e grande capacità di ascolto», ma anche agli stessi soccorritori intervenuti con lui sul posto: «Nonostante una situazione così critica in un evento così raro, hanno saputo gestire con profondo spirito di squadra e orchestrale ogni ruolo e azione indicata durante l’intervento, non solo tecnico, ma anche relazionale verso il piccolo e verso la madre».