Canneto – Addio al “Principe di Carzaghetto”

Gabriele Vescovi
Gabriele Vescovi

Canneto La città dei vivai piange la scomparsa di Gabriele Vescovi, il 70enne che era stato colto da un infarto giovedì scorso mentre stava giocando a carte al bar Sport di piazza Matteotti. L’uomo era stato soccorso immediatamente e trasportato all’ospedale di Mantova in terapia intensiva. Sin da subito, però, si era capito che le sue condizioni erano molto gravi: era stato operato ma non aveva ripreso conoscenza e le sue condizioni nelle ultime ore si erano ulteriormente aggravate. Il decesso è avvenuto ieri mattina.
Vescovi era residente da una ventina d’anni nella frazione di Carzaghetto, il millenario borgo posto in riva all’Oglio dove portava avanti la voglia degli abitanti di riappropriarsi della propria identità storica. Era una persona eclettica e molto conosciuta in tutta la zona, grande appassionato delle tradizioni e della storia locale, che alcuni anni fa si era autoproclamato, con la benevolenza degli abitanti del borgo, quale “Principe di Carzaghetto”.
«Mancherà tantissimo a Carzaghetto e ai suoi abitanti – dice l’amico agricoltore Ettore Bolsieri – perché negli anni che ha vissuto con noi ha saputo risvegliare e rinvigorire il nostro piccolo storico borgo». Quando Vescovi acquistò, infatti, un vecchio palazzo a Carzaghetto, sotto la crosta dei muri vide un segno che egli identificò come un nodo dei Cavalieri Templari e, a questo punto, si convinse che “la forza del destino” lo avesse portato proprio in quel luogo. Inizia, così, la sua ascesa al titolo avvicinandosi ad un altro paese dove qualcosa del genere esisteva già: Seborga, in provincia di Imperia, nel quale nel corso della festa del Principato, Gabriele I Principe di Carzaghetto venne nominato ufficialmente Cavaliere Templare. «Con lui – termina Bolsieri – sono stati sistemati i vecchi edifici del borgo e applicate targhe con i nomi alle vie, che fino a quel momento non esistevano».+
Il 70enne verrà sepolto oggi alle 16.15 a Carzaghetto dopo la benedizione di don Andrea Cirelli nella chiesetta di San Michele Arcangelo.