Caporalato: a processo tre dei sei arrestati a Ferragosto

Rito abbreviato per tre bengalesi

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MANTOVA Compariranno davanti al giudice per l’udienza preliminare il prossimo 22 gennaio tre bengalesi arrestati lo scorso agosto ad Asola per i reati di sfruttamento della manodopera clandestina e caporalato, che hanno scelto il giudizio con rito abbreviato. L’operazione dei carabinieri, era scattata all’alba del 16 agosto scorso in un vasto appezzamento coltivato ad ortaggi, al termine della quale erano state arrestate sei persone, tra la quali un italiano titolare del fondo. Quarantadue invece erano stati i lavoratori controllati, 24 dei quali privi di regolare contratto di lavoro. Il blitz aveva interessato due terreni attigui – operanti nel settore della coltivazione e commercializzazione di zucchine – situati tra Asola e Piubega di cui è proprietario un italiano e concessi in affitto a due bangladesi, titolari delle rispettive omonime aziende agricole. Dopo aver bloccato le vie di fuga, i militari avevano quindi fermato e identificato i lavoratori, tutti sorpresi nelle operazioni di raccolta degli ortaggi e controllati a vista da tre sorveglianti bangladesi. I lavoratori, tutti richiedenti asilo, in regola per quanto riguarda la permanenza sul territorio nazionale, erano stati ascoltati dai militari ai quali avevano dichiarato di lavorare mediamente 12/13 ore al giorno e di percepire una paga oraria di 3 euro. Nel verificare le condizioni alloggiative dei braccianti è stato accertato, tra l’altro, che gran parte di essi vivevano ospitati presso fatiscenti roulotte e camper, con un unico bagno per oltre 25 persone, il tutto appositamente allestito dallo stesso proprietario del terreno in un’area adiacente ai campi coltivati.