Caporalato, condannati tre dei sei arrestati a Ferragosto

Il blitz della task force dei carabinieri

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MANTOVA Erano stati arrestati lo scorso 16 agosto con l’accusa di sfruttamento della manodopera clandestina e caporalato. In manette sei persone: un italiano, il titolare del fondo agricolo e cinque cittadini del Bangladesh. Per tre di loro ieri mattina sono state disposte le condanne. Il giudice per l’udienza preliminare Gilberto Casari ha infatti condannato in abbreviato Bepari Lokman a due anni di reclusione e 12mila euro di multa. Hanno invece patteggiato 1 anno e 10 mesi ciascuno oltre al pagamento rispettivamente di 8 e 10 mila euro – Omar Farouk e Munshi Rony. L’operazione dei carabinieri, era scattata all’alba in un vasto appezzamento coltivato ad ortaggi. Quarantadue invece erano stati i lavoratori controllati, 24 dei quali privi di regolare contratto di lavoro. Il blitz aveva interessato due terreni attigui – operanti nel settore della coltivazione e commercializzazione di zucchine – situati tra Asola e Piubega di cui è proprietario un italiano e concessi in affitto a due bangladesi, titolari delle rispettive omonime aziende agricole. Dopo aver bloccato le vie di fuga, i militari avevano quindi fermato e identificato i lavoratori, tutti sorpresi nelle operazioni di raccolta degli ortaggi e controllati a vista da tre sorveglianti bangladesi. I lavoratori, tutti richiedenti asilo, in regola per quanto riguarda la permanenza sul territorio nazionale, erano stati ascoltati dai militari ai quali avevano dichiarato di lavorare mediamente 12/13 ore al giorno e di percepire una paga oraria di 3 euro. Nel verificare le condizioni alloggiative dei braccianti è stato accertato, tra l’altro, che gran parte di essi vivevano ospitati presso fatiscenti roulotte e camper, con un unico bagno per oltre 25 persone.  (loren)