Codice Rosso: figlio violento in manette a Ostiglia

OSTIGLIA Nel pomeriggio di ieri, 21 febbraio, i carabinieri di Ostiglia hanno tratto in arresto in flagranza per il reato di maltrattamenti in famiglia, resistenza e violenza a pubblico ufficiale, un giovane residente nell’Oltre Po mantovano. Un altro caso di Codice Rosso (ovvero uno dei reati previsti dalla legge del 19 luglio 2019) che però grazie alla fattiva collaborazione dell’Arma dei Carabinieri e la procura di Mantova si è concluso in tempi record e senza ulteriori ripercussioni ai danni della parte offesa.
Anche questa volta un dramma nascosto dalle mura familiari., in questo caso il figlio contro la madre. Già seguito dai reparti psichiatrici della provincia, il figlio non era nuovo a episodi di maltrattamenti. Già qualche anno fa, non accettando i richiami della madre, vedova e con tante spese da sostenere, chiedeva insistentemente soldi per andarsi per procurarsi l’alcool (quiandi un dramma nel dramma) per i locali del territorio. Da pochi giorni la madre del si era rivolta ai carabinieri del luogo che immediatamente hanno attivato le procedure previste per tale tipo di reato, avvisando l’autorità giudiziaria.
Nonostante i vari interventi dalle pattuglie in occasione degli atti di violenza del giovane verso la madre, la situazione peggiorava giorno dopo giorno, fino ad arrivare a ieri 21 febbraio, quando la pattuglia della Stazione di Ostiglia, a seguito richiesta, interveniva in flagranza, trovando il giovane intento a sfondare la porta di casa in stato di forte alterazione alcolica e con la minaccia di una bottiglia in mano che provava a scagliarsi contro la pattuglia .
I militari, addestrati per situazioni del genere, riuscivano a contenerlo e a non permettere che la sua azione si portasse ad ulteriori conseguenze fermandolo e traendolo in arresto in flagranza di reato.
Essendo il giovane un soggetto psichiatrico con alle spalle atti di autolesioniamo, veniva subito portato in caserma a Ostiglia dove durante le fasi di rito è stato monitorato a vista da militari di quel comando e successivamente portato presso il carcere di Mantova a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.