False generalità ai carabinieri che lo scoprono: ricercato chiede scusa, loro lo arrestano

MANTOVA Ha dato un nome falso ai carabinieri, ma quando per lui è scattato l’arresto perché nel frattempo era emerso che deve scontare tre anni e mezzo di reclusione ha chiesto scusa ai militari per avere detto loro una bugia. Scuse che i carabinieri del radiomobile di Mantova hanno accettato da E.I., marocchino di 28 anni ricercato perché doveva scontare un cumulo di pene derivante da sei distinte condanne per i reati di furto, resistenza a pubblico ufficiale, lesioni, rissa e ricettazione, commessi prevalentemente nel veronese. Era dal luglio scorso che non si avevano più notizie del marocchino, fino a ieri quando è stato controllato dai Carabinieri del Radiomobile mentre era in giro in pieno centro con due suoi connazionali. Mentre gli altri erano in possesso di regolari documenti, il giovane si era limitato a fornire le generalità accampando come scusa di aver dimenticato il portafoglio. I militari, non convinti dall’atteggiamento, hanno quindi accompagnato l’uomo nella caserma di via Chiassi per ulteriori accertamenti sull’identità tramite la verifica delle impronte digitali. Dalla banca dati nazionale è così emerso che, oltre ad aver dichiarato delle false generalità, c’era a suo carico un provvedimento, emesso dalla Procura di Verona, relativo ad un cumulo di pene, per complessivi tre anni e mezzo di reclusione. Prima di essere accompagnato in carcere ha però chiesto scusa ai carabinieri per aver detto loro una bugia.