MANTOVA – Il progetto di monitoraggio quali-quantitativo delle acque del fiume Mincio è in svolgimento: Parco del Mincio e Regione Lombardia alla fine dello scorso anno hanno sottoscritto una convenzione e Regione ha già erogato la prima tranches di finanziamento all’ente Parco che ha provveduto ad assegnare un incarico e un professionista esterno per le attività di monitoraggio e che espleterà le procedure necessarie per l’acquisto dei misuratori di portata.
“Confermiamo quindi ai Consiglieri Regionali Forattini e Fiasconaro – spiega il Presidente dell’ente Maurizio Pellizzer – che il progetto ha già ottenuto il via libera da Regione Lombardia ed è in corso di attuazione da parte del Parco”.
Il programma di attività, spiega l’ente Parco, prevede tre fasi: una azione preliminare di verifica degli 11 idrometri attivi oggi sul fiume e installati nel tempo da AIPO, ARPA e Consorzio di Bonifica che si è già svolta. Una seconda e prossima fase di verifica di ciò che sarà installato per la misura del DMV rilasciato dagli utenti/utilizzatori delle portate rilasciate in particolare presso le due sezioni di Goito, a valle della soglia di Goito da cui origina il Naviglio e a Casale di Sacca, a valle del partitore da cui origina il Diversivo Mincio.
A questa attività ne seguirà una terza, che rappresenta il vero e proprio intervento a cura del Parco Regionale del Mincio. Con questa fase, oltre alla condivisione degli interventi programmati con i soggetti competenti (in particolare Arpa, UTR ed AIPO) si passerà alla progettazione esecutiva con l’installazione della strumentazione di cui l’ente predisporrà l’acquisto, nel tratto di indagine compreso fra Sacca di Goito e il Lago Superiore. Si tratta del tratto di particolare rilevanza naturalistica, con due sezioni di interesse: in località Rivalta e al termine del canale Osone. Seguirà la messa in funzione e taratura dei misuratori, l’avvio della raccolta dei dati, l’analisi e la condivisione dei risultati.
Nella postazione di Rivalta si prevede di integrare la misura del livello idrico con la misura, attraverso apposito sensore, della velocità di corrente e questa sezione inoltre si è dotata, attraverso la boa installata con il progetto Ecopay, di una sonda che misura in continuo i dati chimico-fisici delle acque: la combinazione delle due tipologie di dati, quantitativa e qualitativa, consentirà di definire in maniera più approfondita il rapporto fra le due grandezze, fornendo così un utile contributo nell’ambito della definizione del Deflusso Ecologico.
La postazione allo sbocco dell’Osone nelle Valli del Mincio sarà quella con maggiore attenzione anche per il rilevante carico inquinante, soprattutto organico, che questo principale affluente del Mincio apporta a tutto il sistema delle Valli.
“A seguito dell’installazione della strumentazione prevista – conclude Pellizzer – saranno eseguite diverse misure di portata in condizioni di diverso regime idrico ai fini di definire la curva di deflusso e poter quindi correlare il livello idrico con le portate. Inoltre, poiché in queste sezioni il tema della quantità dell’acqua, risulta fortemente correlato con quello della qualità, è intenzione del Parco del Mincio, effettuare ulteriori rilievi, sia chimico-fisici che ecologici, che consentano di valutare il rapporto fra la portata e la qualità ecologica del corso d’acqua. Ciò potrebbe dare un significativo contributo anche nell’ambito della definizione del Deflusso Ecologico”.
La chiusura delle attività è prevista a fine dicembre.