“Inaccettabile che il Comune non voglia aiutare i propri cittadini”

MEDOLE – È di nuovo scontro tra l’amministrazione comuale e la minoranza consiliare in merito alla Tari: ormai da mesi infatti i gruppi di opposizione chiedono all’amministrazione comunale di dimezzare la Tari (tassa sui rifiuti) usando una parte dei fondi che l’ente locale ha a disposizione nelle proprie casse. E anche durante il consiglio comunale di venerdì sera, che si è svolto in presenza ma a porte chiuse, lo scontro tra maggioranza e minoranza sulla Tasi ha visto un nuovo episodio.
I gruppi di minoranza Medole insieme verso il futuro e Tra la gente, per la gente hanno infatti presentato una mozione con la quale chiedevano all’amministrazione comunale appunto di dimezzare la Tasi. Alla fine la mozione è stata bocciata. Cinque i voti favorevoli:  Franca Caiola,  Giovanni Battista Ruzzenenti,  Silvana Vergna,  Laura Beschi ed  Ermanna Aldrovandi. Sette invece i contrari, ovvero tutti i componenti della maggioranza presenti durante il consiglio – tra cui il sindaco  Mauro Morandi.
E da parte della minoranza la polemica non si placa. «Abbiamo deciso di presentare la mozione – fanno sapere i gruppi di opposizione – in seguito alle altre numerose proposte che abbiamo formulato per aiutare i cittadini, sempre ignorate dall’amministrazione comunale. Questa proposta sarebbe perfettamente sostenibile perché tra contributi statali e regionali, sospensione rate mutui, risparmi dovuti alla prolungata chiusura delle scuole, del teatro e via di questo passo, il Comune ha a disposizione oltre mezzo milione di euro: per dimezzare la Tari sarebbero necessari 205mila euro. Abbiamo osservato – proseguono le minoranze – che gli aiuti governativi vanno usati per aiutare cittadini ed imprese, ma ci è stato detto che “La crisi è ancora lunga e ci sarà tempo per aiutare i cittadini” e che “I fondi sono per il Comune, non per i cittadini”. È scandaloso – chiudono le minoranze – che il Comune riceva oltre mezzo milione per aiutare subito la popolazione e invece gli amministratori si rifiutino e li utilizzino per tappare i buchi di bilancio causati dalle cifre folli per entrate da cave, oneri e sepolture che loro stessi hanno messo nel bilancio di previsione; significa lucrare sui finanziamenti per la pandemia: è moralmente inaccettabile».