La siccità colpisce le colture anche nel mantovano, l’allarme Confagricoltura

MANTOVA – Sulle campagne mantovane si sta abbattendo in queste settimane una pesante siccità, che rischia di compromettere il raccolto dei cereali-autunno-vernini: «La situazione è allarmante – spiega l’ufficio tecnico di Confagricoltura Mantova – dato che è dai primi di febbraio che non cadono precipitazioni significative. A soffrirne maggiormente sono i cereali, come frumento e orzo, ma non dimentichiamo altre colture come il pisello o l’erba medica, che stentano a nascere». Le temperature nel complesso ancora troppo basse e le poche gocce di pioggia cadute sin qui destano preoccupazioni: «I terreni sono secchi – spiega Roberto Begnoni, cerealicoltore della zona di Roverbella – e i frumenti seminati stanno soffrendo. Io stesso sono già stato costretto ad innaffiare il grano, altrimenti si sarebbe seccato, compromettendo il raccolto. Per la semina del mais suggerisco di attendere, farlo ora vorrebbe dire ricorrere subito alle irrigazioni, con un importante aggravio dei costi aziendali». Sì perché, secondo i dati forniti dalla Borsa Merci di Mantova, il gasolio agricolo, indispensabile per azionare gli irrigatori, è aumentato del 17,5% rispetto a un anno fa, passando da 0,69 €/litro a 0,81 €/litro.
Situazione delicata anche nella zona di Quistello, dove il centro di raccolta Albaverde fornisce una fotografia dettagliata del momento: «Anche nel destra Po – spiega il titolare Franco Gobbi – di solito più ricco d’acqua, non piove dai primi di febbraio. L’abbondanza di precipitazioni del mese di novembre, quasi 250 mm di acqua, il freddo e il clima secco seguente hanno messo a dura prova i terreni, ora asciuttissimi e ricchi di crepe. Grano e orzo presentano problemi di spigatura, con ritardi vegetativi che potrebbero comprometterne lo sviluppo». Parla addirittura di situazione tragica Federico Aporti, cerealicoltore della zona di Rivarolo Mantovano: «Qui da noi i terreni sono sabbiosi, e necessitano dunque di molta acqua. Grano e orzo finora sono cresciuti pochissimo, e temo che avremo rese di paglia molto basse, perché le piante sono rimaste basse. Non possiamo neanche irrigare, dato che deve ancora arrivare l’acqua nei canali».
«Se entro la prossima settimana non dovesse piovere in maniera significativa – conclude l’ufficio tecnico di via Fancelli – si teme per buona parte del raccolto 2020-2021».