Nuovi guai per la badante assassina di Canneto

La 58enne polacca ha aggredito le guardie che la piantonavano in ospedale

MANTOVA I consulenti della pubblica accusa hanno chiesto una proroga per terminare la perizia psichiatrica, ma nel frattempo sono già state chiuse le indagini che vedono accusata di violenza e minacce a pubblico ufficiale nonchè di lesioni aggravate,  Barbara Joanna Chmurzynska, la 58enne badante polacca che lo scorso primo settembre, in preda a un raptus di follie omicida, accoltellò a morte Paola Beretta, 54enne bibliotecaria di Canneto e ferì altre due persone. Se sarà giudicata in grado di sostenere un processo per omicidio lo stanno stabilendo i consulenti della procura che dovevano consegnare la loro relazione in questi giorni, ma che hanno invece chiesto una proroga; nel frattempo la procura di Milano ha mandato l’avviso di conclusione delle indagini nei confronti della badante polacca per un episodio di violenza nei confronti di due guardie carcerarie. I fatti in questione risalgono allo scorso ottobre, quando la 58enne era stata ricoverata per un Tso nel reparto di Psichiatria all’ospedale Niguarda di Milano. La donna era costantemente piantonata da due agenti di Polizia penitenziaria e proprio contro due di essi, tra cui una agente donna, si era scagliata nel tentativo di allontanarsi dalla stanza in cui era ricoverata. La 58enne aveva preso a calci nello stomaco la poliziotta e aveva quindi spintonato contro la porta il suo collega accorso in aiuto. ne era scaturita una colluttazione molto breve ma anche molto violenta terminata quando gli agenti erano comunque riusciti a immobilizzare la detenuta. I due erano poi stati medicati e dimessi con pochi giorni di prognosi che erano comunque bastati per fare sì che Barbara Chmurzynska venisse indagata per le lesioni e violenza a pubblico ufficiale. Attualmente la donna è rinchiusa nel carcere milanese di San Vittore, dotato di una sezione femminile in cui vengono trattate le persone con problemi psichici. Nelle prossime settimane questa vicenda approderà davanti a un giudice che dovrà stabilire se la 58enne è processabile.