“Occupazioni abusive? Non sottovalutiamo il problema qui a Porto”, il pensiero di del portavoce di F’dI Scalia

PORTO MANTOVANO –  La casa era stato uno dei temi della campagna elettorale del centrodestra e di Fratelli d’Italia in particolare. E proprio in questi giorni la premier Giorgia Meloni lo ha rilanciato come una priorità annunciando «una guerra contro le occupazioni abusive: cominciamo con gli sgombri». Un tema che sembrava non lambire il Mantovano e invece gli ultimi fatti denunciati a Cittadella, peraltro documentati dalla Voce sia nel novembre del 2022 che lo scorso marzo, hanno alzato l’allarme anche nel nostro territorio. «Ho seguito attentamente i fatti di Cittadella – commenta Salvatore Scalia, referente del circolo “Paolo Borsellino” di Fratelli d’Italia a Porto Mantovano – e non nascondo di essere preoccupato, e come me credo anche moltissime persone. Un fenomeno da non sottovalutare, perché rischia di espandersi anche in altri luoghi». Parole che in qualche modo rimandano a quanto accadde lo scorso anno nei pressi del cimitero di Soave, quando un litigio per futili motivi si tramutò addirittura in un tentato omicidio. Le cronache di quei giorni raccontarono di due marocchini che picchiarono a sangue un connazionale, riducendolo in fin di vita. Un episodio in qualche modo collegato alla problematica delle occupazioni abusive, perché i tre vivevano in casa incustodita. «Se quella brutta vicenda era maturata in una situazione di profondo degrado – prosegue Scalia – per evitare che ignoti occupino abusivamente case sfitte o abbandonate è necessario potenziare i controlli e segnalare sempre movimento sospetti prima che certe situazioni rischino di degenerare». Scalia torna quindi sulla necessità di rivedere la convenzione della Polizia locale: «Se n’è già parlato ampiamente, tuttavia non posso che ribadire che Porto Mantovano deve tornare ad avere i propri agenti che si dedichino unicamente al proprio territorio, già vasto di suo e tra i più popolosi della provincia. In questo modo si darebbe man forte alle forze dell’ordine per monitore più capillarmente anche situazioni come quelle descritte poc’anzi».

Matteo Vincenzi