Ospedale Oglio Po: il M5S chiede la mobilitazione di tutto il territorio

Più attenzione al problema

OGLIO PO «Dobbiamo continuare a lottare per il nostro ospedale»: è quanto dichiarato dall’attivista pentastellato Stefano Capaldo dopo l’incontro di giovedì sera in cui i consiglieri comunali di Viadana Alessandro Teveri e Monica Susi Foti, il consigliere regionale Andrea Fiasconaro, i sindaci di Gussola, Sabbioneta, Pomponesco e Bozzolo, si sono confrontati con gli esponenti del Comitato in Difesa dell’Ospedale Oglio Po. Una dichiarazione accompagnata anche da un accorato invito a tutto il territorio affinchè anche chi non si è fatto sentire si unisca in questa campagna di sensibilizzazione.
In quella sede i rappresentanti dell’associazione Parto per Fiemme, hanno condiviso la loro storia e il percorso che li ha visti protagonisti per la riapertura del punto nascita di Cavalese in provincia di Trento.
«La loro forza – ha affermato sui vari social network l’esponente pentastellato – è stata la tenacia, il senso di comunità e partecipazione, lo studio delle normative nei dettagli, la ricerca continua di medici disponibili, la proposta di un piano alternativo di programmazione sostenibile sia socio-sanitario che economico, la comunicazione efficace e proattiva delle loro azioni propositive».
Da parte di Stefano Capaldo arriva dunque l’invito ad una mobilitazione ampia trasversale, in difesa del territorio e dei suoi servizi: «Come è possibile che una comunità di 20mila persone in una località di montagna riesca a mobilitare 2500 persone mettendo all’angolo politici e dirigenti sanitari, e il nostro territorio che conta 80mila utenze alle manifestazioni si presenti sempre con le stesse 150 persone? Io voglio che iniziamo tutti insieme ad essere comunità e a tirare fuori un po’ di coraggio e senso civico per risolvere i problemi che vengono sollevati e che sono da affrontare. Dobbiamo continuare a lottare per il nostro ospedale e capire che se hanno iniziato a toglierci il punto nascita, il passo successivo sarà quello di eliminare gradualmente i vari reparti. È solo l’inizio di un progressivo depontenziamento del presidio ospedaliero. Io voglio che nascano bambini all’ospedale Oglio Po, che sia polo attrattivo per medici e pazienti e che non venga minimamente depotenziato. La prima cosa da fare – ha concluso Capaldo rimandando alla pagina facebook del Comitato in difesa del nosocomio locale – è mettervi a disposizione».