Parata di carri allegorici a Canneto

CANNETO Dopo due anni di interruzione a causa della pandemia è tornato finalmente ieri pomeriggio il “Carnevale di Canneto sull’Oglio” con una grande parata di carri allegorici e gruppi mascherati che ha riportato tra le vie del paese dei vivai grande entusiasmo e lo spirito di festa e leggerezza caratteristico della manifestazione. L’appuntamento è stato promosso dal Comune in collaborazione con la Pro loco “La Fonte”, la locale sezione dell’Avis, la Protezione Civile Naviglio, la Parrocchia e il gruppo Brutte Bestie della frazione di Bizzolano. Il “Carnevale di Canneto sull’Oglio” da quest’anno rientra inoltre nel circuito del “Carnevale dei Colli”, al quale aderiscono anche il Comune mantovano di Castiglione delle Stiviere e il Comuni bresciani di Carpenedolo, Montichiari ed Erbusco e che prevede l’assegnazione di un premio speciale ai carri e ai gruppi mascherati che totalizzeranno il maggior punteggio accumulato durante tutte le manifestazioni in calendario del Calendario dei Colli. Tanto il divertimento vissuto dai bambini e dagli adulti travestiti dai loro idoli presenti nel pomeriggio in piazza Matteotti. Partiti da viale Europa, i cinque magnifici carri allegorici che erano presenti, provenienti dalle province di Mantova e Brescia, hanno percorso assieme ai gruppi mascherati iscritti alla tappa del circuito “Il Carnevale dei Colli” un tragitto di circa 600 metri transitando per la centrale via Garibaldi fino ad arrivare in piazza Matteotti, dove è stato lasciato spazio all’esibizione dei figuranti mascherati. Tra i tanti partecipanti, la giuria ha in particolare premiato la mastodontica rappresentazione del carro allegorico “Gli sbandati del Ludolo” provenienti dalla frazione di Castel Goffredo del Lodolo e le maschere del gruppo arrivato da Carpenedolo (Bs) dei “Tiratarde”, con costumi da supereroi. Nella piazza del municipio si sono svolti, infine, alcuni simpatici momenti di animazione con musica e balli e vari giochi collettivi che hanno saputo divertire grandi e piccini.
Paolo Zordan