Pegognaga Sancito a Massimeno il gemellaggio tra il piccolo comune della val Rendena e Pegognaga. Un riconoscimento all’opera di quel grande educatore e valorizzatore delle relazioni umane che fu don Dante Lasagna. Gemellaggio sancito con tale solennità da configurarsi come matrimonio. come ha sottolineato lo stesso sindaco trentino Norman Masè. Per celebrare l’evento, l’amministrazione massimina ha messo in campo forze d’eccellenza, a cominciare dal coro Santa Lucia, diretto da Sergio Cozzini, con all’organo Sauro Maestranza, per la messa cantata, celebrata dal parroco di Pegognaga don Flavio Savasi a chiesa gremita da 130 pegognaghesi e da un nutrito numero di residenti di Massimeno. Al termine le due comunità hanno raggiunto il piazzale della bella fontana coperta contigua alla case della parrocchia pegognaghese, dove la Banda Sociale Roncone, diretta da Stefano Torboli, ha intonato l’inno di Mameli, mentre i sindaci Masè e Matteo Zilocchi hanno firmato il gemellaggio stilato su pergamene narranti a mò di favola alpestre divenuta splendida realtà tra le due comunità, fondata sull’opera di don Dante Lasagna. Dopodiché Masè ha fatto dono a Zilocchi della chiave di Massimeno. Eseguito l’attenti del corpo Vigili del Fuoco al suono del “Silenzio” della tromba orchestrale, Masè, Binelli e Zilocchi hanno scoperto il capitello, sul quale, dietro gli scuri dismessi di una finestra della Casa pegognaghese è apparso un dipinto raffigurante il contagioso sorriso di don Dante Lasagna, tra la commozione degli astanti, rammaricati per l’assenza, forzata, delle Suore Sacramentine, indimenticabili collaboratrici del sacerdote. La Pro Loco ha poi offerto agli ospiti un pranzo a base di gulash, polenta di storo, crauti, strudel di mirtilli. Hanno partecipato gli assessori pegognaghesi Silvia Scarduelli, Giulia Caramaschi, Manuela Tirelli, Giulia Ghidini e il consigliere di minoranza Viola Messori. Ha raggiunto a sorpresa Massimeno don Pierluigi Capelli, già vicario parrocchiale di Pegognaga, giunto da Vescovato. Ultima sorpresa al gemellaggio: anche don Gherardini, parroco di Massimeno, egli pure presente, si chiama Flavio come il pegognaghese don Savasi.