Piazzola ecologica di Porto, scoppia la polemica: code e troppa la gente non autorizzata

PORTO MANTOVANO –  Piattaforma ecologica di Montata Carra, non si placano le polemiche a Porto Mantovano: lunga code, presenza fissa di stranieri che arrivano con furgoni per caricare parte del materiale (in primis ferro) appena depositato dai cittadini portuensi e persone di altri Comuni che giungono appositamente per disfarsi dei loro rifiuti pur senza averne facoltà. Sono alcune delle criticità in cui versa la discarica di Francesco II Gonzaga, già esposte a sindaco e giunta dal gruppo consiliare della Lega-Salvini Premier di Porto attraverso un’interrogazione. «Diverse le segnalazioni di disagi pervenuteci dai cittadini e per questo abbiamo ritenuto opportuno produrre un’istanza in Consiglio, senza tuttavia ricevere le risposte che ci aspettavamo. Anche a Porto – spiegano i quattro consiglieri comunali in quota alla Lega ( Monica Buoli ,  Marco Bastianini ,  Andrea Bindini  e  Mario Luppi ) – una delle maggiori esigenze dei cittadini con lo scoccare della “fase 2” era stato quello di potere andare con regolarità alla piattaforma ecologica per buttare via un po’ di rifiuti. Fatte le pulizie durante la permanenza coatta nelle proprie abitazioni, la necessità è stata quella di liberarsi di oggetti inutili. Tuttavia anche quella che dovrebbe rappresentare una prassi normale, si scontra con i soliti problemi, di cui in Consiglio lo stesso sindaco ha ammesso di essere a conoscenza». Tra questi vi sono le file che oltre ai malumori rischiano di creare assembramenti in un periodo dove l’attenzione deve comunque restare alta. «Le tempistiche d’accesso alla piazzola sono diventate molto più lunghe rispetto al passato (soprattutto negli orari pomeridiani, ndr ), a fronte di una fruizione del servizio in aumento e ad una riduzione dei giorni d’apertura; di conseguenza – insistono i membri dell’opposizione – sarebbe opportuno che Comune e Asep potenziassero il numero di addetti per riorganizzare in maniera più consona un servizio che al momento ha ancora troppe lacune». L’altra questione, da tempo “esplosa” anche sui social, riguarda la necessità di regolamentare le autorizzazioni ad accedere al luogo di raccolta e verificare se chi vi entra ne abbia effettivamente diritto, ricorrendo eventualmente anche alla collaborazione della Polizia locale. «Premesso che non stiamo parlando di un “centro del riuso”, ci troviamo nostro malgrado a denunciare nuovamente l’insistente presenza di individui che in spregio delle norme di sicurezza e della buona educazione si permettono di entrare dal portone dedicato alle uscite e si muovono liberamente rovistando fra i rifiuti conferiti, sostando principalmente nell’area riservata al Raee (i rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche): così facendo allungano i tempi di accesso per i cittadini in attesa. E se poi qualcuno glielo fa notare, queste persone rispondono, come è capitato anche la scorsa settimana, con offese di vario genere – aggiungono i consiglieri leghisti -. C’è poi chi bellamente arriva da fuori paese per scaricare rifiuti e mercanzia varia: una pratica francamente poco rispettosa nei confronti dei cittadini di Porto, che va monitorata e interrotta». Da ultimo il gruppo della Lega invita la maggioranza a considerare la possibilità di spostare la piazzola ecologica fuori dal centro abitato, «in una zona lontana dal traffico, con accesso più sicuro e predisposta all’allargamento del sito di raccolta, vista la crescita costante della popolazione residente e prevedendo quindi l’equivalente aumento dei rifiuti.

Matteo Vincenzi