Ponte sul Po, ancora nessuna notizia dei sensori

Un mese fa il sollecito del Comitato Tpt per la pubblicazione del bando

Casalmaggiore

CASALMAGGIORE I lavori proseguono ma non mancano dubbi e titubanze sul futuro del ponte sul Po di Casalmaggiore e, in particolare sulla sua riapertura. Al centro della questione, ancora una volta, i sensori che dovranno essere collocati per verificare la stabilità della struttura e, quindi la sua effettiva sicurezza al passaggio dei mezzi.
Sensori che il Comitato Treno-Ponte-Tangenziale aveva chiesto di procurare – servirà un bando specifico – per tempo così da non rischiare di ritrovarsi con il lavori al ponte ormai ultimati ma senza questi strumenti essenziali per la riapertura dell’infrastruttura sul Po. Proprio a tale proposito il Comitato aveva scritto, circa un mese fa, alla Provincia di Parma chiedendo quali fossero le intenzioni dell’ente in merito e se si stesse già provvedendo al bando. Richiesta a cui, come lamenta il Comitato, ad oggi non sarebbe stata ancora data risposta. Un segno ritenuto preoccupante dai firmatari della lettera. Il timore del Comitato è, infatti, quello di veder conclusi, come da programma, i lavori nel mese di giugno ma di non poter aprire il ponte per la mancanza di questi sensori. Timori che nascono anche alla luce del fatto che, come detto, per i sensori si procederà attraverso bando e non affidamento diretto: bando che, ipoteticamente, potrebbe essere oggetto di ricorsi da parte dei partecipanti (con ulteriori perdite di tempo). Un’eventualità che il Comitato vuole scongiurare in quanto costituirebbe un danno per i tanti pendolari che dal 7 settembre 2017 sono costretti a lunghe deviazioni per raggiungere l’altra sponda del fiume. Problemi che si ripercuoterebbero anche sulle tante attività produttive.