Rapetti, bonifica a rilento. Ancora inquinanti nel terreno

CASTIGLIONE I risultati tardano ad arrivare: la bonifica dell’ex Rapetti, azienda di rubinetteria chiusa ormai da parecchio tempo, prosegue a rilento e l’effettiva pulizia dei terreni si sta rivelando più difficoltosa del previsto. Tanto che, dopo anni di intervento, i risultati delle analisi continuano a rimanere fuori dai limiti di legge. E, ora, il Comune e l’Istituto diocesano per il sostentamento del clero, starebbero prendendo in considerazione la possibilità di avviare interventi di bonifica più approfonditi e risolutivi rispetto a quelli ancora in corso. Una soluzione potrebbe essere la demolizione di parte delle strutture dalla ditta (vasche o altri manufatti) e la concreta rimozione dei terreni inquinati, come accade nel caso di numerosissime bonifiche.
In particolare, infatti, i risultati delle analisi dei piezometri installati dal Comune nel campo da calcio Cardone, che si trova in adiacenza all’ex rubinetteria, non stanno dando risultati positivi. Al momento il Comune è in attesa che arrivino i risultati delle analisi eseguite sempre sul campo da calcio da parte di Arpa in contadditorio. Ma, appunto, i risultati ottenuti dal Comune evidenziano la costante presenza di inquinanti nei terreni.
Inquinanti che arrivano appunto dall’area dell’ex Rapetti, di proprietà dell’Istituto diocesano per il sostentamento del clero. Proprio nell’ex azienda, chiusa ormai da molti anni, i lavori di bonifica infatti non starebbero portando a risultati apprezzabili dal punto di vista della pulizia dei terreni.
La soluzione che si sta facendo strada all’orizzonte è un cambio nelle modalità di bonifica. Al momento sui terreni dell’ex azienda è in corso l’insufflazione di ossigeno, che dovrebbe eliminare gli inquinanti. Ma evidentemente qualcosa non torna, altrimenti dopo anni di intervento la bonifica sarebbe arrivata a termine. In questa situazione il risultato è negativo sia per la Diocesi che per il Comune. Per la Diocesi perché i terreni su cui sorge l’ex rubinetteria stentano a divenire bonificati; e per il Comune perché la prevista vendita del Cardone in questo momento si sta facendo più lontana.
«Al momento la situazione è un po’ intricata – spiega il vicesindaco  Andrea Dara – e i risultati che stiamo ottenendo sul Cardone non sono molto positivi. Anche nel corso delle passate amministrazioni comunali c’è sempre stato l’intento di vendere il Cardone, ma in queste condizioni la strada è molto in salita. Rimaniamo in attesa dei risultati dell’Arpa, che verranno confrontati con i risultati delle nostre analisi, ma temo che i risultati, non positivi, saranno simili. Vedremo il da farsi».