Sabato a casa: no dalla scuola e la prima rischia di non partire

Braccio di ferro tra i genitori dei futuri remigini e tutto il corpo docenti

scuola governolo

GOVERNOLO (RONCOFERRARO) Una “grana” inaspettata che rischia di avere conseguenze per la sopravvivenza stessa della scuola elementare “Vittorina Gementi” di Governolo. Tutto nasce dalla decisione del consiglio d’istituto di bocciare la richiesta avanzata dai genitori della futura prima elementare di attivare il tempo prolungato. Il motivo del “no” del corpo docente (appoggiato dalla maggioranza dei rappresentanti dei genitori) sarebbe di tipo didattico, in quanto le ore settimanali scenderebbero da 30 a 28. In più essi ritengono che modificare gli orari sarebbe ingiusto nei confronti di coloro che hanno i figli nelle classi dalla seconda alla quinta. Ma i genitori degli alunni che il prossimo anno dovranno iscriversi alla prima restano fermi sulla loro posizioni. «La nostra richiesta non è un capriccio, ma dettata da esigenze effettive – hanno detto -. Per chi lavora avere il tempo prolungato durante la settimana è importante. Siamo inoltre convinti che i bambini abbiano anche bisogno di trascorrere del tempo in famiglia, ragione per cui chiediamo che il sabato possano rimanere a casa. Per questo amareggia il mancato appoggio alla nostra proposta da parte dei genitori che portano i figli negli altri plessi dell’istituto comprensivo di Roncoferraro. Un atteggiamento che sinceramente stentiamo a comprendere, in virtù del fatto che ogni realtà è comunque a sé stante. Riteniamo inoltre che sperimentare la nuova formula del tempo prolungato sarebbe stata una forma di arricchimento per il nostro istituto scolastico». Ad accentuare le distanze tra le rispettive posizioni vi sarebbe il rifiuto da parte del consiglio d’istituto a verbalizzare – cioè mettere agli atti – la richiesta dei genitori, cosa che avrebbe innescato un durissimo scontro tra le parti. Della vicenda è stata interessata anche l’amministrazione comunale di Roncoferraro – che si è detta «molto preoccupata per la piega irreparabile che potrebbe prendere, ossia la chiusura del plesso scolastico» – il Comitato Nazionale dei Genitori e l’ex Provveditorato; quest’ultimo si sarebbe espresso a favore della proposta dei genitori dei futuri remigini (l’ultima parola, però, spetta alla scuola), i quali avrebbero già “minacciato” di iscrivere i figli alle elementari di Sustinente, San Benedetto Po o addirittura di Mantova.

Matteo Vincenzi