San Giorgio – Scossa in giunta: Sogliani se ne va e attacca il sindaco

SAN GIORGIO BIGARELLO Con un lungo e articolato post diffuso l’altra sera sul proprio profilo Facebook, Daniela Sogliani, assessore alla Cultura del Comune di San Giorgio Bigarello, ha annunciato l’addio alla giunta. Un fulmine a ciel sereno? Non secondo quanto lasciato trapelare tra le file della stessa maggioranza. E i motivi, a detta della stessa Sogliani, sono riconducibili alla “visione” del Centro culturale di Mottella «il bene comune più importante dei cittadini. Un luogo già al centro di un progetto di rigenerazione sociale che ho consegnato da molti mesi all’amministrazione, non mi vede allineata e per questo il sindaco mi ha prima chiesto le dimissioni, che non ho dato, revocandomi poi il mandato».

Sogliani, che oltre alla cultura si occupava di politiche giovanili, educazione alla legalità e pari opportunità, ha quindi elencato le iniziative realizzate durante il suo mandato: «Tanto è stato fatto per riportare la cultura al centro delle nostre vite dopo gli anni della pandemia: nel 2021 le celebrazioni dantesche, il teatro, le mostre di Palazzo Ducale e Palazzo Te, il cinema, la musica classica ma anche swing e rock nella foresta Carpaneta, luogo ideale anche per celebrare Dante con danza e teatro. Nel 2022 la visita a Palazzo d’Arco in occasione della Giornata Internazionale della donna, il Gran galà lirico, il Concerto per la Pace, la premiazione ai migliori lettori della nostra biblioteca, il racconto teatrale di Elzéard Bouffier sempre in Foresta e, per la prima volta, un evento di Festivaletteratura. Confesso – prosegue l’ormai ex assessore – che dietro ogni evento c’era un grande lavoro non solo di ideazione ma anche di organizzazione. Penso, infatti, che la cultura sia uno strumento sociale molto importante che l’amministrazione deve usare per arrivare all’inclusione, alla formazione di una coscienza civica, una medicina per indirizzare i giovani verso nuovi percorsi, per permettere alle famiglie di vivere insieme un’esperienza e per gli anziani significa poter sconfiggere la solitudine». Il congedo è rivolto ai più giovani che, più di tutti, hanno sofferto il periodo pandemico. Matteo Vincenzi