Storie di affetti e amori sul confine lombardo-veneto

VILLIMPENTA  – Villimpenta La divisione tra Lombardia e Veneto è così labile da tagliare a metà via Madonnina, tra Villimpenta e Gazzo Veronese. Sul lato ovest le case sono in territorio mantovano, mentre quelle ad est sono veronesi. La mezzeria in questo caso funge anche da linea di confine “invalicabile”, quasi a evocare le zone militari. Un’esagerazione? Fino a un certo punto. Nessuna traccia di fili spinati, ma divieti severissimi di spostamento tra Comuni diversi e regioni confinanti. Più di qualcuno, ironizzando, ha invocato il ritorno al Regno del Lombardo-Veneto una volta terminata la pandemia. Cosa da togliere il sonno al ministro per gli affari regionali Francesco Boccia, che da queste parti non gode di troppa simpatia. Per ingannare il tempo  Egidio Bressan , sponda mantovana, e  Oscar Bissoli , lato veronese, si sono messi a palleggiare rimanendo diligentemente ognuno dalla sua parte; quindi si sono salutati restando a un metro di distanza come prevede la normativa anti-Covid. «Mentre è possibile andare in città lontane, anche a centinaia di chilometri – dicono – qui non possiamo varcare la corsia opposta. Roba da non credere». Ma nei weekend di maggio, che resta pur sempre il mese delle dichiarazioni d’amore, del risveglio completo che segue la sonnolenza di aprile e che precede il fulgore della vicina estate, fidanzati, affetti familiari e amicizie si sono ritrovati in un’altra “zona franca”: il piazzale antistante il castello di Villimpenta, che gli Scaligeri ristrutturarono agli inizi del XIV secolo trasformandolo in un importante caposaldo del loro sistema difensivo. Secoli dopo chi poteva immaginare che sarebbe divenuto il “rifugio” di parenti che non si vedevano dal 10 marzo. Tra le scene più commuoventi, una madre di Sanguinetto che al calar della sera raggiunge piazzale Castello per rivedere la figlia e il nipotino che abitano a Mantova, anche se solo per pochi minuti. Per le coppie – e che siano ufficiali o clandestine è quasi un dettaglio – una manciata di minuti non basta. Il fiume Tione, che scorre placido a fianco dell’antico maniero, da qualche settimana è diventato il luogo “perfetto” dove darsi appuntamento in tranquillità eludendo il blocco degli spostamenti. Per evitare di incorrere in pesanti sanzioni, le coppie si addentrano lungo il sentiero che costeggia l’argine ma, ironia di un destino che più beffardo non si può, anche la ricerca di quel briciolo di intimità resta una chimera perché il rischio di incrociare qualcuno è sempre dietro l’angolo. E in quel momento la cosa rammaricherebbe quanto un Dpcm. Ma in tempi di Coronavirus anche una breve passeggiata può bastare. Lo sa bene l’impiegata di Viadana che ha percorso 60 chilometri per riabbracciare il fidanzato di Nogara e lo stesso vale per due nonni di Cerea, che di domenica raggiungono Villimpenta per incontrare figlia, genero e nipotino che risiedono a Porto Mantovano. Dal 3 giugno (forse) i confini riapriranno. E così il Lombardo-Veneto non sarà più “off limits”.

MATTEO VINCENZI