Tariffa alta, investimenti bassi: a rischio la collaborazione Quistello – Aimag

Maggioranza e minoranza uniti non aderiranno al patto di sindacato: rottura in vista

QUISTELLO Nubi nere all’orizzonte sulla collaborazione tra Aimag – l’azienda fornitrice dell’accqua – e il Comune di Quistello? La domanda sorge spontanea alla luce delle dichiarazioni fatte dal sindaco   Luca Malavasi. Affermazioni che lasciano poco all’interpretazione: nel consiglio comunale che si terrà domani sera, infatti, maggioranza e minoranza sulla non adesione al patto di sindacato di Aimag. Questo potrebbe essere il primo passo verso ad una scissione tra la socìetà e l’amministrazione con il conseguente non rinnovo della collaborazione a scadenza naturale del contratto. Nel Comune di Quistello i rilevanti costi di allaccio e del consumo dell’acqua unitamente alle caratteristiche dell’acqua fornita non favoriscono i nuovi allacciamenti. Costo dell’acqua in bolletta agli utenti Aimag: da +35% a + 50%. Questi i dati che in effetti mettono in discussione il futuro rapporto. «Se la maggior parte dei punti all’ordine del giorno che verranno discussi nel consiglio di domai è dedicata all’approvazione del bilancio di previsione 2019, per il quale non vi sono variazioni significative rispetto al 2018, è invece in controtendenza la scelta di non adesione al Patto di sindacato di Aimag, la municipalizzata che in 7 comuni mantovani fornisce l’acqua potabile – ha dichiarato Malavasi -. Una scelta che troverà la condivisione di tutti i gruppi consiliari segno di una mancata ricomposizione nei rapporti tra il Comune dell’Oltrepò e l’Azienda. Diverse le ragioni, motivate nella proposta di delibera, che stanno portando alla decisione, prima fra tutte l’alto costo dell’acqua a carico delle famiglie (il più alto in tutta la Provincia di Mantova) ed investimenti per nuove infrastrutture tra i più bassi dell’area. Il patto di sindacato prevederebbe l’impegno dei soci pubblici sino al 2023 a concordare le decisioni di voto ed a mantenere la partecipazione pubblica superiore al 60%, limitando quindi le possibilità di alienazioni, con sanzioni rilevanti per chi decidesse di defezionare. La non adesione al patto – prosegue il primo cittadino – vuole essere un segnale chiaro alla società di non condivisione delle scelte che sta effettuando nei confronti dei nostri concittadini e del nostro. Da molti anni facciamo presente le criticità legate alla gestione del servizio idrico e nei rapporti tra Comune e società. Da un lato quelle di ordine economico, in quanto il Comune sta attendendo oltre 359.000 euro già fatturati all’azienda a rimborso dei mutui connessi al servizio idrico integrato dal 2012 in poi; dall’altro sul piano operativo, in quanto gli investimenti sono limitati a poco più della gestione delle emergenze, senza la programmazione di estendimenti della rete e senza risolvere quelle criticità che sono il vero limite all’utilizzo da parte della cittadinanza dell’acqua fornita dalla rete acquedottistica a favore del pozzo privato».