Buona questa: il capzioso livore della maggioranza una frase da incorniciare

A tutto Tibre

MANTOVA Parlare in lingua. Un tempo assai lontano, quasi remoto, l’espressione ricorreva a scuola con una certa frequenza. Era l’invito che i maestri rivolgevano agli alunni, la maggioranza dei quali aveva più familiarità con il dialetto. Ma era pure la raccomandazione dei genitori ai loro pargoli: la lingua madre innanzitutto e soprattutto. Bene dunque ha fatto il sindaco Palazzi, in risposta alle osservazioni della minoranza sui numeri dei turisti in visita alla nostra città, a sorprendere il còlto e l’inclita con l’affermazione perentoria, da mettere in quadro nel corridoio d’ingresso del palazzo municipale, che “l’opposizione è viziata da capzioso livore”. Frase da mettere in cornice -e già abbiamo detto- e che non lascia spazio ad eventuali repliche. Ciapa sù e porta a cà, tanto per restare in tema.
Carta canta, vilan dorme. Palazzi snocciola le cifre che dimostrano l’effettivo aumento di visitatori. Pur se ancora a Mantova il turismo è di passaggio: i numeri virgiliani impallidiscono al confronto con quelli dei cugini veronesi. Siamo però alle solite: battute trite e ritrite, considerazioni ovvie; loro hanno l’Arena ma pure noi, sia pur in formato ridotto l’avevamo. E via di questo passo: considerazioni scontate, ovvie ma nessuna idea o iniziativa per modificare la situazione. Il conflitto maggioranza-opposizione non decolla, non presenta, ormai da tempo immemorabile, validi argomenti di discussione. Come attirare la gente a Mantova? E’ pur vero che siamo stati sommersi negli ultimi tempi da un’autentica marea di turisti in erba (nel senso dell’età) ma al di là di un consumo imponente di gelati (avete notato che le gelaterie in città sono cresciute a dismisura a significare che il prodotto tira?) tutto il resto è da catalogare nell’ordinaria amministrazione.
E’ anche vero che siamo agli inizi, meglio a metà dell’era Palazzi, per cui la speranza è che la torre della gabbia, terrazza panoramica sulla città, possa allargare e allungare gli orizzonti turistici. Al momento si tratta di una scommessa: tentar comunque non nuoce.

 

Crediamo comunque sia molto più importante -se alla fine verrà realizzata- ridare balneabilità ai laghi: l’acqua, a parte quella fastidiosa e dannosa che ha messo in ginocchio parecchi coltivatori, è elemento determinante per la vita. Non ci facciamo mancare niente: di laghi, o poce come dicono a Verona -loro hanno il Garda e hanno paura a regalarcene una fetta che ci spetta di diritto in quanto a cavallo del territorio mantovano- ne abbiamo addirittura tre, purtroppo non ancora sfruttati a dovere: più volte abbiamo detto che se i milanesi potessero metterci mano, farebbero della zona una fonte inesauribile di turismo. E guadagno.
Vagheggi di una notte di mezza estate. Da Belfiore alle Grazie il panorama dall’imbarcazione, è semplicemente straordinario: limitarsi, dalle rive a guardare con ribrezzo l’evoluzione delle ponghe, è purtroppo un segnale di resa. Signori, lasciate che i turisti vengano a noi. E agli esercenti mantovani, un consiglio: trattateli bene, senza calcare la mano sui prezzi. Già sentiamo le prime lamentele: chi è stato gabbato una volta, poi non ritorna. E all’opposizione ricordiamo il memento palazziano: basta capziosi livori. Per quelli bastano i libri. Nel bene e nel male siamo tutti mantovani: O no? Vince ancora l’ex sindaco Sodano: la Corte di Cassazione ha accolto la richiesta di cancellazione della sentenza del Tribunale con la quale era stato condannato in appello a un anno, ribaltando l’assoluzione di primo grado dei giudici mantovani per il caso Laratta. Assoluzione pertanto completa: resta da chiedersi perchè c’è voluto tanto tempo per arrivare a questo verdetto. Sodano, in questo lungo periodo, deve aver sofferto le pene dell’inferno. Sono i limiti della Giustizia che i legali dell’ex sindaco hanno definito un’autentica persecuzione da parte della Procura.
Mattarella, presidente nostro, oltre alle baruffe politiche fra 5 stelle e Lega, si trova ora a dover mediare anche lo scontro Comune-Pro Gest. La querelle sull’ex Burgo è finita infatti sul tavolo del presidente: come andrà a finire? Non lo sappiamo; possiamo solo augurarci di non trovarci nei panni dei dipendenti che sono quelli più a rischio. E nello stesso tempo nei panni dei mantovani (siamo comunque in prima fila) che devono continuare a vivere nel dubbio: ma la Pro Gest inquina o no? Qualcuno alla fine dovrà risolvere questo angosciante interrogativo. Meglio presto piuttosto che tirarla troppo per le lunghe. Come sta puntualmente verificandosi. Interrogativo, ma di tutt’altro genere per il Mantova calcio: Morgia pare destinato a fare le valigie; come sostiene il saggio, sarebbe opportuno premunirsi in tempo. Se è vero che è il presidente a fare la squadra, è altrettanto vero che indicazioni e suggerimenti arrivano da chi è deputato a prenderla per mano. Un plauso a Edoardo Affini che in Norvegia ha vinto una tappa appaiandosi al primo posto in classifica di Edvald Boasson Hagen. Il corridore mantovano ha rotto il ghiaccio: ora non gli rimane che continuare.
Alberto Gazzoli