Medole: “Negata la sala in municipio” e il gruppo si porta le sedie da casa

MEDOLE A pochi giorni dalle elezioni di domenica scorsa scoppia la prima polemica, con l’attuale minoranza di “Medole, insieme verso il futuro” – maggioranza fino a una settimana fa – che attacca il neosindaco  Mauro Morandi per l’uso della sala consiliare di Palazzo Ceni. Secondo l’attuale minoranza infatti tale spazio sarebbe stato negato ai consiglieri di minoranza che, alla fine, si sono riuniti nella torre civica portandosi anche le sedie da casa.
«Avevamo chiesto di poter usare la sala consiliare per riunirci – spiegano dall’attuale minoranza -. Abbiamo avanzato la richiesta in modo formale e ci è stato concesso il permesso di usare la sala. Ci erano già state anche consegnate le chiavi per poter accedere. Peccato che poche ore prima dell’incontro, nel corso del pomeriggio, sia arrivata una telefonata dal sindaco Morandi che spiegava che non avremmo potuto usare la sala perché anche il loro gruppo aveva un incontro. Allora abbiamo chiesto di poter usare la biblioteca, che si trova sempre a Palazzo Ceni. Ma anche questa alternativa ci è stata negata. Alla fine il sindaco ha spiegato che il nostro gruppo avrebbe potuto riunirsi nella torre civica: peccato che lì non ci sia nemmeno una sedia, dopo che gli arredi sono stati rimossi e in parte portati a Palazzo Ceni. In ogni caso – conclude il gruppo “Medole, insieme verso il futuro” – alla fine ci siamo riuniti in torre civica, come consigliato dal sindaco. Portandoci le sedie da casa, visto che nella torre non ce ne sono più».
Ma, secondo l’attuale minoranza, ci sarebbe qualcosa di più: «La sala consiliare ci è stata negata perché vi si sarebbe dovuto svolgere un incontro dell’attuale maggioranza. Pure la biblioteca ci è stata preclusa. Allora ci siamo riuniti nella torre. Peccato però che Palazzo Ceni quella sera fosse chiuso e al buio. Di che incontro parlava il sindaco se alla fine non c’era nessuno? Ci pare chiara la volontà, in questo caso, di non lasciarci entrare nel palazzo municipale, donato a tutta la comunità medolese».